Differenze tra le versioni di "Oceano"

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==Culto==
 
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Gli antichi gli tributavano un culto solenne e gli confidavano la cura della loro vita quando intraprendevano viaggi di mare. L'arte lo rappresentava in forma di vegliardo con corna di toro e barba fluente, seduto sulle onde, con a fianco un mostro marino.
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Versione delle 16:47, 3 ago 2019

SCHEDA
Oceano01.jpg
IDENTITÀ
Nome orig.: Ὠκεανός
Altri nomi: -
Etimologia: Mare
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Divinità
Sottotipologia: Divinità della Natura
Specificità: Divinità del Mare
Subspecifica: [[:Elenchi:{{{sub}}}|{{{sub}}}]]
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento: Acqua
Habitat: Mare
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Titano, figlio di Urano e di Gea, sposo della sorella Teti. Personificazione del mare. Dall'unione con la sorella Teti nacquero 3000 figli, i fiumi e 3000 figlie, le Oceanine. Nelle concezioni geografiche degli antichi Greci è l'immenso fiume (così lo chiama Omero) che circonda all'intorno tutta la Terra. Da esso traggono origine tutte le acque del mare, i laghi, i fiumi, le fonti.

Oceano secondo Omero

In Omero, Oceano è personificato ed appare come il generatore della Terra e del Cielo e il padre di tutti gli dèi, dei Titani e degli Olimpi.

Oceano secondo Esiodo

Secondo Esiodo, invece sarebbe figlio di Urano e di Gea e avrebbe sposato la sorella Teti, formando la più antica coppia dei Titani da cui trassero origine tutte le acque del mondo, le divinità e le ninfe dei fiumi, dei laghi e dei mari, comprese le tremila Oceanine.

Oceano e la Titanomachia

Durante la cosiddetta Titanomachia rimase neutrale nella sua dimora, situata nelle profondità marine, e per questo motivo non condivise la sorte degli altri Titani, scagliati nel Tartaro da Zeus. Rea portò la figlia Era da Oceano e da sua moglie perché la proteggessero.

Il nappo di Elios

Oceano ottenne dal genero Elios il nappo d'oro che prestò poi a Eracle quando partì alla ricerca degli armenti di Gerione. Ma Oceano, per mettere Eracle alla prova, fece beccheggiare pericolosamente il nappo sui flutti. Eracle tese l'arco e indusse così Oceano, spaventato, a placare la tempesta.

Culto

Gli antichi gli tributavano un culto solenne e gli confidavano la cura della loro vita quando intraprendevano viaggi di mare.

ICONOGRAFIA

L'arte lo rappresentava in forma di vegliardo con corna di toro e barba fluente, seduto sulle onde, con a fianco un mostro marino.

BIBLIOGRAFIA

Fonti Antiche


Fonti Moderne


Titolo Autore Anno
Dizionario di Mitologia Ferrari, Anna 1999
Dizionario di Mitologia Classica. Dèi, eroi, feste Biondetti, Luisa 1997