Simboli

INTRODUZIONE

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Il termine "simbolo" deriva dal greco "symballein" ("gettare insieme", "mettere insieme") e nell’antichità era utilizzato per definire i due o più pezzi in cui era stato scomposto un oggetto, che, una volta riassemblati, permettevano di riconoscere l’identità dei loro portatori (ad es. appartenenti ad una società segreta o ad un clan). Generalizzando, il simbolo rappresenta il concetto di un qualcosa teso a riunificare le parti separate di un’unità.

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SIMBOLI E SEGNI

 La simbologia è lo studio dei simboli e la semiologia è lo studio dei segni (in gr. semeion = segno).
Qual è la differenza tra un simbolo e un segno?
Sebbene vi possano essere interpretazioni diverse, consideriamo valida la seguente distinzione:

-"simbolo" è tutto ciò che si riferisce all’opera di significazione (la correlazione di un significato ad un significante. Il significato è il concetto o l'idea che si vuole esprimere ed il significante è il supporto che lo esprime) della mente analogica.
- "segno" è tutto ciò che si riferisce all’opera di significazione della mente logica.

Da questo specifico punto di vista, un segno è un significante creato per convenzione, mentre un simbolo è un elemento a cui si può intuitivamente attribuire un significato sulla base del riconoscimento di una analogia esistente di per sé. I segni possono, quindi, essere del tutto arbitrari, mentre i veri simboli non lo sono mai.
In linea con quanto espresso, il filosofo tedesco G.W.F. Hegel (1770-1831) affermava che il segno "rappresenta un contenuto del tutto diverso da quello che ha per sé", cioè è connesso a quello che vuole rappresentare per mera convenzione, mentre "il simbolo è più o meno il contenuto che esso esprime come simbolo" e quindi il significante è affine al significato.