Biblioteca:Esiodo, Teogonia - 26 I figli di Stige e di Pallante

Stige, d'Oceano figlia, die', mista d'amore a Pallante,
nelle sue case, Nike dai vaghi malleoli, e Zelo.
E Crato poscia e Bia generò, celeberrimi figli,
che mai non han lontano da Zeus né casa né sede,
né s'allontanano mai, se ad essi l'Iddio non l'impone,
ma stanno sempre a Zeus signore del folgore presso.
Però che Stige un giorno decise cosí, l'immortale
Oceanina, quando l'Olimpio che i folgori avventa
tutti gl'Iddei chiamò che vivono eterni, e promise
che quanti seco adesso pugnassero contro i Titani,
nessuno privo andrebbe di doni, e ciascuno l'onore
avrebbe ch'era un dí suo retaggio fra i Numi immortali.
E chi non ebbe onori da Crono, soggiunse, né doni,
onori e doni, come Giustizia desidera, avrebbe.
Stige immortale fu la prima che giunse in Olimpo
insiem coi figli suoi, secondo il volere del padre.
E Zeus l'onorò, le diede larghissimi doni,
fece che il nome suo fosse giuro solenne ai Celesti,
e che i suoi figli sempre vivesser dov'egli viveva.
E parimenti a tutti, cosí come aveva promesso,
mantenne; ed egli ha sommo potere fra tutti ed impera.