Biblioteca:Esiodo, Teogonia - 16 I figli di Calliroe

Crisaore s'uní con Calliroe, d'Oceano figlia,
e Gerione nacque da loro ch'à triplice capo.
Eracle tolse a questo la vita, il gagliardo campione,
nell'Eritea circonfusa dall'acque, vicino ai giovenchi
dal lento pie', quand'egli, d'Oceano traverso al cammino,
spingeva i buoi dall'ampia cervice a Tirinto la sacra.
Ed Ortro uccise, ed Euritione, dei bovi custode,
nella nebbiosa stalla, di là dal famoso Oceano.
E un altro orrido mostro generò Calliroe, per nulla
simile agli uomini, o ai Numi d'Olimpo che vivono eterni,
in una cava spelonca: la diva scaltrissima Echidna,
che Diva è per metà, bella guancia con occhi fulgenti,
e per metà serpente terribile, orribile, immane,
versicolore, vivace, nei bàratri immensi di Gea.
Una spelonca ha qui, sottessa una concava roccia,
lungi dai Numi immortali, dagli uomini nati a morire:
l'inclita casa a lei qui prescrissero i Numi immortali.
Ma ella riparò sotterra, fra gli Arimi, Echidna,
la luttuosa, ninfa che mai non invecchia né muore.