Biblioteca:Esiodo, Teogonia - 15 I figli di Ceto e Forco

E Ceto partorí le Graie bellissime a Forco,
che dalla nascita sono canute, e le chiamano Graie
gli uomini che sulla terra si muovono, e i Numi del cielo:
Penfredo dal bel peplo, con Enio dal peplo di croco;
e le Gorgoni che stanno di là dal famoso Oceano,
verso la Nyx, agli estremi confini, ove, garrule voci,
sono l'Esperidi: Steno, Euriale e Medusa funesta.
Era mortale questa, immuni da morte o vecchiezza
le prime due: con quella, sui fiori d'un morbido prato
a Primavera, il Nume s'uní dalla chioma azzurrina.
E quando a lei Perseo dal collo recise la testa,
il grande ne balzò Crisaore, e Pegaso. A quello
ben si convenne il nome, quand'egli d'intorno alle fonti
giunse d'Oceano, e d'oro stringeva nel pugno una spada.
Quindi volò, lasciando la terra nutrice di greggi,
fra gl'Immortali giunse, di Zeus nei tetti or dimora,
e il tuono a Zeus, mente sagace, ed il fulmine reca.