Modifica di Vampiro
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per berne il sangue, e strappava il feto dal grembo delle donne incinte. In uno scongiuro si legge: "Colei che mi ha preso, notte e giorno mi travaglia, prosciuga le mie carni, tutto il giorno mi stringe, tutta la notte non mi lascia". | per berne il sangue, e strappava il feto dal grembo delle donne incinte. In uno scongiuro si legge: "Colei che mi ha preso, notte e giorno mi travaglia, prosciuga le mie carni, tutto il giorno mi stringe, tutta la notte non mi lascia". | ||
<br>Il termine Vampiro, con cui distinguiamo i morti bevitori di sangue, è di origine slava; secondo molti è l'insieme della parola lituana wempti, (bere) e quella turca uber (essere diabolico). | <br>Il termine Vampiro, con cui distinguiamo i morti bevitori di sangue, è di origine slava; secondo molti è l'insieme della parola lituana wempti, (bere) e quella turca uber (essere diabolico). | ||
− | <br>Secondo la tradizione rabbinica, la stirpe dei Vampiri ha avuto inizio dal "matrimonio" di [[Adamo]] e il demone [[Lilith]]. Il Vampiro propriamente detto è un defunto che per concessione infernale, sopravvive alla propria morte succhiando il sangue sottratto ai viventi. Secondo il popolo slavo, le persone maggiormente destinate a diventare un vampiro erano i defunti di morte violenta e i giovani vergini: si pensava, infatti, che questi defunti fossero ancora avidi delle gioie di cui il prematuro trapasso li aveva privati. La tipologia e il nome del Vampiro varia a seconda del popolo di appartenenza. Alcuni esempi: i Polacchi lo chiamavano [[Upir]] (lingua affilata come un pungiglione). Nella Piccola Russia era detto [[mjertovjek]], ed era considerato figlio di un | + | <br>Secondo la tradizione rabbinica, la stirpe dei Vampiri ha avuto inizio dal "matrimonio" di [[Adamo]] e il demone [[Lilith]]. Il Vampiro propriamente detto è un defunto che per concessione infernale, sopravvive alla propria morte succhiando il sangue sottratto ai viventi. Secondo il popolo slavo, le persone maggiormente destinate a diventare un vampiro erano i defunti di morte violenta e i giovani vergini: si pensava, infatti, che questi defunti fossero ancora avidi delle gioie di cui il prematuro trapasso li aveva privati. La tipologia e il nome del Vampiro varia a seconda del popolo di appartenenza. Alcuni esempi: i Polacchi lo chiamavano [[Upir]] (lingua affilata come un pungiglione). Nella Piccola Russia era detto [[mjertovjek]], ed era considerato figlio di un lupo mannaro e di una strega. Per i serbi e i montenegrini [[Vurdalak]], colui che in vita eta stato un uomo dalla condotta riprovevole. Malgrado le differenziazioni, esistono tuttavia numerose caratteristiche che ne permettono agevolmente l'identificazione. |
==INTERPRETAZIONE== | ==INTERPRETAZIONE== |