Differenze tra le versioni di "Biblioteca:Callimaco, Inno ad Artemide"

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Concedimi archi e frecce; suvvia, padre,
 
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non ti chiedo di darmi una faretra
 
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né un grande arco. Per me i Ciclòpi sùbito
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né un grande [[arco]]. Per me i [[Ciclopi]] sùbito
fabbricheranno frecce, per me un arco
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fabbricheranno frecce, per me un [[arco]]
 
dalla forma ricurva. Ma ti chiedo
 
dalla forma ricurva. Ma ti chiedo
 
di portare la luce e di indossare
 
di portare la luce e di indossare
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bambine che non portano cintura.
 
bambine che non portano cintura.
 
Al mio servizio dammi venti ninfe
 
Al mio servizio dammi venti ninfe
del fiume Amnìso, che dei miei calzari
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del fiume [[Amniso (1)|Amniso]], che dei miei calzari
 
e dei cani veloci abbiano cura,
 
e dei cani veloci abbiano cura,
 
come si deve, quando non colpisco
 
come si deve, quando non colpisco
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Dalle [[Moire]] ebbi in sorte, appena nata,
 
Dalle [[Moire]] ebbi in sorte, appena nata,
 
di assisterle, poiché nel partorire
 
di assisterle, poiché nel partorire
e nel portarmi non soffrì mia madre,
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e nel portarmi non soffrì mia [[Leto|madre]],
 
ma, senza alcun dolore, mi depose
 
ma, senza alcun dolore, mi depose
 
dalle sue membra. Dette queste cose,
 
dalle sue membra. Dette queste cose,
 
attaccarsi voleva la bambina
 
attaccarsi voleva la bambina
alla barba del padre e molte volte
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alla [[barba]] del padre e molte volte
 
tese invano le mani per sfiorarla.
 
tese invano le mani per sfiorarla.
 
Ridendo assentì il padre e le rispose,
 
Ridendo assentì il padre e le rispose,
 
carezzandola: Se mi partorissero
 
carezzandola: Se mi partorissero
 
le dèe creature simili, pochissimo
 
le dèe creature simili, pochissimo
avrei pensiero di Era, che si adira
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avrei pensiero di [[Era]], che si adira
 
per gelosia. Le cose che mi chiedi
 
per gelosia. Le cose che mi chiedi
 
e di cui ti accontenti, eccoti, figlia.
 
e di cui ti accontenti, eccoti, figlia.
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tutte di nove anni, tutte ancora
 
tutte di nove anni, tutte ancora
 
bambine che non portano cintura
 
bambine che non portano cintura
ed il fiume Cerato era ben lieto
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ed il fiume [[Cerato]] era ben lieto
e lieta Tethi, che le loro figlie
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e lieta [[Teti (1)|Teti]], che le loro figlie
mandavano alla figlia di Letò
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mandavano alla [[Artemide|figlia]] di [[Leto]]
 
come compagne. Quindi alla ricerca
 
come compagne. Quindi alla ricerca
si recò dei Ciclòpi. Li raggiunse
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si recò dei [[Ciclopi]]. Li raggiunse
nell'isola di Lipari (oggi Lipari
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nell'isola di [[Lipari]] (oggi Lipari
ma allora si chiamava Meligunide)
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ma allora si chiamava [[Meligunide]])
 
che stavano alle incudini di [[Efesto]]
 
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intorno ad una massa incandescente.
 
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a [[Poseidone]]. Furono atterrite
 
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le ninfe nel vedere i mostri orrendi,
 
le ninfe nel vedere i mostri orrendi,
che parevano i vertici dell'Ossa
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che parevano i vertici dell'[[Ossa (2)|Ossa]]
 
(a tutti la pupilla di un sol occhio,
 
(a tutti la pupilla di un sol occhio,
 
grande come uno scudo ricavato
 
grande come uno scudo ricavato
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udirono echeggiare fortemente
 
udirono echeggiare fortemente
 
e il gran vento dai mantici soffiato
 
e il gran vento dai mantici soffiato
e il pesante ansimare dei Ciclòpi.
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e il pesante ansimare dei [[Ciclopi]].
Ne risonava l'Etna, la [[Trinacria]]
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Ne risonava l'[[Etna]], la [[Trinacria]]
ne risonava, sede dei Sicani,
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ne risonava, sede dei [[Sicani]],
ne risonava la vicina Italia
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ne risonava la vicina [[Italia]]
e un gran rimbombo rimandava Cirno,
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e un gran rimbombo rimandava [[Cirno]],
 
quando i martelli alzando sulle spalle
 
quando i martelli alzando sulle spalle
 
e battendo con ritmo ininterrotto,
 
e battendo con ritmo ininterrotto,
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Ma quando una bambina con la mamma
 
Ma quando una bambina con la mamma
 
si mostra poco docile, la madre
 
si mostra poco docile, la madre
va a chiamare i Ciclòpi per la figlia,
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va a chiamare i [[Ciclopi]] per la figlia,
Arge e Sterope. E allora viene avanti
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[[Arge (1)|Arge]] e [[Sterope (1)|Sterope]]. E allora viene avanti
 
dal fondo della casa [[Ermes]] spalmato
 
dal fondo della casa [[Ermes]] spalmato
 
col nero della cenere. All'istante
 
col nero della cenere. All'istante
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anche la prima volta, benché avessi
 
anche la prima volta, benché avessi
 
solo tre anni, quando con te in braccio
 
solo tre anni, quando con te in braccio
giunse Letò (per presentarle i doni
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giunse [[Leto]] (per presentarle i doni
 
[[Efesto]] l'invitava), poiché [[Bronte]]
 
[[Efesto]] l'invitava), poiché [[Bronte]]
 
sopra le sue ginocchia vigorose
 
sopra le sue ginocchia vigorose
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Allora, senza l'ombra di paura,
 
Allora, senza l'ombra di paura,
 
in questo modo ad essi si rivolse:
 
in questo modo ad essi si rivolse:
Ciclòpi, fabbricate anche per me,
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[[Ciclopi]], fabbricate anche per me,
suvvia, qualche arco dei Cidonii e i dardi
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suvvia, qualche [[arco]] dei [[Cidonii]] e i dardi
 
ed un concavo astuccio per le frecce.
 
ed un concavo astuccio per le frecce.
Io pure sono figlia di Letò
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Io pure sono figlia di [[Leto]]
come lo è [[Apollo]]. Se con l'arco a caccia
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come lo è [[Apollo]]. Se con l'[[arco]] a caccia
 
catturerò una belva solitaria
 
catturerò una belva solitaria
 
o un animale di grandezza immane,
 
o un animale di grandezza immane,
i Ciclòpi l'avranno come pasto.
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i [[Ciclopi]] l'avranno come pasto.
 
Dicesti, essi eseguirono, ti armasti
 
Dicesti, essi eseguirono, ti armasti
 
rapidamente, dea. Subito dopo
 
rapidamente, dea. Subito dopo
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Ti recasti in [[Arcadia (1)|Arcadia]], nella grotta
 
Ti recasti in [[Arcadia (1)|Arcadia]], nella grotta
 
dove dimora [[Pan]]. Carne di lince,
 
dove dimora [[Pan]]. Carne di lince,
proveniente dal Ménalo, tagliava,
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proveniente dal [[Menalo (3)|Menalo]], tagliava,
 
perché le cagne di recente parto
 
perché le cagne di recente parto
 
potessero nutrirsi. A te il barbuto
 
potessero nutrirsi. A te il barbuto
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all'indietro riversi, sanno trarre,
 
all'indietro riversi, sanno trarre,
 
con le zanne piantate dentro il collo.
 
con le zanne piantate dentro il collo.
Sette cagne ti dette Cinosuridi,
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Sette cagne ti dette [[Cinosuridi]],
 
più veloci del vento, rapidissime
 
più veloci del vento, rapidissime
 
i cerbiatti a rincorrere e la lepre
 
i cerbiatti a rincorrere e la lepre
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Qualcosa di grandioso: pascolavano
 
Qualcosa di grandioso: pascolavano
 
più maestose di tori, sempre a riva
 
più maestose di tori, sempre a riva
del fiume Anauro dalla ghiaia nera
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del fiume [[Anauro]] dalla ghiaia nera
 
e riluceva l'oro delle corna.
 
e riluceva l'oro delle corna.
 
Lo stupore ti colse all'improvviso
 
Lo stupore ti colse all'improvviso
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ne catturasti svelta senza i cani,
 
ne catturasti svelta senza i cani,
 
perché il veloce carro ti portassero.
 
perché il veloce carro ti portassero.
La sola che oltre il fiume Celadonte,
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La sola che oltre il fiume [[Celadonte]],
su consiglio di Era, fuggì via
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su consiglio di [[Era]], fuggì via
 
- per divenire poi una prova di [[Eracle]]-
 
- per divenire poi una prova di [[Eracle]]-
la ricevette il colle di Cerinio.
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la ricevette il colle di [[Cerinio]].
[[Artemide]] Partenia, che di Titio
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[[Artemide]] [[Partenia]], che di [[Tizio|Titio]]
facesti strage, hai d'oro arco e cintura
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facesti strage, hai d'oro [[arco]] e cintura
 
ed attaccasti al giogo un carro d'oro
 
ed attaccasti al giogo un carro d'oro
 
e freni d'oro, dea, desti alle cerve.
 
e freni d'oro, dea, desti alle cerve.
 
E dove ti portò la prima volta
 
E dove ti portò la prima volta
 
il carro di animali con le corna?
 
il carro di animali con le corna?
Sull'Emo trace, da cui giunge il soffio
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Sull'[[Emo (2)|Emo]] trace, da cui giunge il soffio
 
tempestoso di [[Borea (1)|Borea]] e porta un gelo
 
tempestoso di [[Borea (1)|Borea]] e porta un gelo
 
esiziale per chi non ha il mantello.
 
esiziale per chi non ha il mantello.
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che sprigionano i fulmini del padre
 
che sprigionano i fulmini del padre
 
sull'[[Olimpo (1)|Olimpo]] di [[Misia]]. E quante volte
 
sull'[[Olimpo (1)|Olimpo]] di [[Misia]]. E quante volte
sperimentasti, dea, l'arco d'argento?
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sperimentasti, dea, l'[[arco]] d'argento?
 
La prima volta a un olmo, la seconda
 
La prima volta a un olmo, la seconda
 
a una quercia mirasti, ad una belva
 
a una quercia mirasti, ad una belva
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esser tale, signora, e avere a cuore
 
esser tale, signora, e avere a cuore
 
il canto sempre: in esso vi saranno
 
il canto sempre: in esso vi saranno
le nozze di Letò, vi sarai tu,
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le nozze di [[Leto]], vi sarai tu,
 
con gran rilievo e [[Apollo]] e le tue imprese,
 
con gran rilievo e [[Apollo]] e le tue imprese,
 
nessuna esclusa, e i cani e gli archi e il carro
 
nessuna esclusa, e i cani e gli archi e il carro
 
che senza sforzo, splendida, ti porta
 
che senza sforzo, splendida, ti porta
 
quando a casa di [[Zeus]] tu lo dirigi.
 
quando a casa di [[Zeus]] tu lo dirigi.
Lì nel vestibolo [[Ermes]] Acachesio
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Lì nel vestibolo [[Ermes]] [[Acachesio]]
 
ti viene incontro a prendere le armi
 
ti viene incontro a prendere le armi
 
ed [[Apollo]] la preda che tu porti,
 
ed [[Apollo]] la preda che tu porti,
 
qualunque sia - così accadeva un tempo
 
qualunque sia - così accadeva un tempo
quando non era giunto il forte Alcide -.
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quando non era giunto il forte [[Eracle|Alcide]] -.
 
Ora non ha più [[Febo]] questo cómpito
 
Ora non ha più [[Febo]] questo cómpito
 
in tal modo sta sempre sulla porta
 
in tal modo sta sempre sulla porta
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per cui una volta contro [[Teiodamante]],
 
per cui una volta contro [[Teiodamante]],
 
che stava arando, suscitò una lite.
 
che stava arando, suscitò una lite.
Le ninfe dell'Amnìso per te strigliano
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Le ninfe dell'[[Amniso (1)|Amniso]] per te strigliano
 
le cerve liberate dalle cinghie
 
le cerve liberate dalle cinghie
 
e danno loro in pasto in abbondanza
 
e danno loro in pasto in abbondanza
 
il trifoglio di crescita veloce
 
il trifoglio di crescita veloce
che hanno raccolto dal giardino di Era
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che hanno raccolto dal giardino di [[Era]]
 
- i cavalli di [[Zeus]] pure ne mangiano -,
 
- i cavalli di [[Zeus]] pure ne mangiano -,
 
colmano d'acqua i recipienti d'oro
 
colmano d'acqua i recipienti d'oro
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tutti gli dèi: tu siedi presso [[Apollo]].
 
tutti gli dèi: tu siedi presso [[Apollo]].
 
Quando le ninfe in coro ti circondano
 
Quando le ninfe in coro ti circondano
presso le fonti dell'egizio Inopo
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presso le fonti dell'egizio [[Inopo]]
o a Pitane (Pitane pure è tua)
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o a [[Pitane (3)|Pitane]] ([[Pitane (3)|Pitane]] pure è tua)
o a Limne o dove, dea, per dimorarvi
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o a [[Limne]] o dove, dea, per dimorarvi
 
venisti dalla [[Scizia]], Ale Arafenide,
 
venisti dalla [[Scizia]], Ale Arafenide,
e le usanze dei Tauri rifiutasti,
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e le usanze dei [[Tauri]] rifiutasti,
 
non arino in quel tempo le mie vacche,
 
non arino in quel tempo le mie vacche,
 
date in affitto, un campo che misura
 
date in affitto, un campo che misura
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farebbero ritorno zoppicanti
 
farebbero ritorno zoppicanti
 
col collo affaticato, anche se fossero
 
col collo affaticato, anche se fossero
bestie di nove anni, di Stinfèa,
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bestie di nove anni, di [[Stinfea]],
 
dalle corna capaci di trainare,
 
dalle corna capaci di trainare,
 
superiori ad ogni altra per aprire
 
superiori ad ogni altra per aprire
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avesti accanto? Dillo a noi, tu, dea,
 
avesti accanto? Dillo a noi, tu, dea,
 
ed io lo canterò per l'altra gente.
 
ed io lo canterò per l'altra gente.
Ti fu gradita Dòliche fra le isole,
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Ti fu gradita [[Doliche]] fra le isole,
Perge fra le città, caro fra i monti
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[[Perge]] fra le città, caro fra i monti
ti fu il Taigeto e i porti dell'Euripo.
+
ti fu il Taigeto e i porti dell'[[Euripo]].
La ninfa di Gortina, Britomarti
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La ninfa di [[Gortina]], [[Britomarte]]
 
amavi più delle altre, cacciatrice
 
amavi più delle altre, cacciatrice
 
di buona mira, per la quale un tempo
 
di buona mira, per la quale un tempo
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balzò da un alto scoglio e nelle reti
 
balzò da un alto scoglio e nelle reti
 
dei pescatori andò a cadere in salvo.
 
dei pescatori andò a cadere in salvo.
I Cidonii da allora danno il nome
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I [[Cidonii]] da allora danno il nome
di Dittinna alla ninfa e di Dittèo
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di [[Dittinna]] alla ninfa e di [[Ditteo]]
 
al monte da cui giù balzò la ninfa.
 
al monte da cui giù balzò la ninfa.
 
Posero altari e fanno sacrifici
 
Posero altari e fanno sacrifici
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s'impigliò tra le vesti alla fanciulla,
 
s'impigliò tra le vesti alla fanciulla,
 
e perciò molto si adirò col mirto.
 
e perciò molto si adirò col mirto.
Upi signora di splendente aspetto,
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[[Upi]] signora di splendente aspetto,
 
portatrice di luce, danno il nome
 
portatrice di luce, danno il nome
 
da quella ninfa pure a te i [[Cretesi]].
 
da quella ninfa pure a te i [[Cretesi]].
E Cirene prendesti per compagna
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E [[Cirene (1)|Cirene]] prendesti per compagna
 
e due cani da caccia le donasti
 
e due cani da caccia le donasti
con cui la figlia di Ipseo nella gara
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con cui la figlia di [[Ipseo (2)|Ipseo]] nella gara
 
alla tomba di [[Jolco]] vinse il premio.
 
alla tomba di [[Jolco]] vinse il premio.
E di [[Cefalo]], figlio di Deione,
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E di [[Cefalo]], figlio di [[Deioneo (2)|Deioneo]],
 
la bionda sposa per compagna accanto
 
la bionda sposa per compagna accanto
 
volesti a caccia e amasti, a quanto dicono,
 
volesti a caccia e amasti, a quanto dicono,
l'attraente Anticlea, come la luce
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l'attraente [[Anticlea (1)|Anticlea]], come la luce
 
degli occhi tuoi. Per prime esse portarono
 
degli occhi tuoi. Per prime esse portarono
 
veloci frecce e in spalla la faretra,
 
veloci frecce e in spalla la faretra,
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la spalla destra e sempre nudo il seno.
 
la spalla destra e sempre nudo il seno.
 
Anche [[Atalanta]] dai veloci piedi,
 
Anche [[Atalanta]] dai veloci piedi,
figlia di Iasio, della stirpe d'Arcade
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figlia di [[Iaso (3)|Iaso]], della stirpe d'Arcade
 
che sterminò il cinghiale, avesti cara
 
che sterminò il cinghiale, avesti cara
 
e le insegnasti l'arte della caccia
 
e le insegnasti l'arte della caccia
con la muta dei cani e il tirar d'arco.
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con la muta dei cani e il tirar d'[[arco]].
 
E coloro che furono invitati
 
E coloro che furono invitati
 
a caccia del [[cinghiale calidonio]]
 
a caccia del [[cinghiale calidonio]]
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ed ha tuttora i denti della fiera.
 
ed ha tuttora i denti della fiera.
 
Non credo che nell'[[Ade]], pure odiandola,
 
Non credo che nell'[[Ade]], pure odiandola,
parlino male dell'arciera Ilèo,
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parlino male dell'arciera [[Ileo (1)|Ileo]],
né il dissennato Reco. Non potrebbero
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né il dissennato [[Reco (2)|Reco]]. Non potrebbero
 
sostenere con loro la menzogna
 
sostenere con loro la menzogna
i loro fianchi, da cui in vetta al Menalo
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i loro fianchi, da cui in vetta al [[Menalo (3)|Menalo]]
 
scorreva sangue. Dea dai molti templi,
 
scorreva sangue. Dea dai molti templi,
dalle molte città, Chitonèa, salve,
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dalle molte città, [[Chitonea]], salve,
te che Mileto ben conosce e Nèleo
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te che [[Mileto (2)|Mileto]] ben conosce e [[Neleo (1)|Neleo]]
 
fece sua guida, quando con le navi
 
fece sua guida, quando con le navi
tornava da [[Cecropia]]. Dea del Chesio,
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tornava da [[Cecropia]]. Dea del [[Chesio]],
dea dell'Imbraso, tu che hai il primo trono,
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dea dell'[[Imbraso (4)|Imbraso]], tu che hai il primo trono,
 
nel tempio tuo il timone della nave
 
nel tempio tuo il timone della nave
 
[[Agamennone]] offrì per propiziarsi
 
[[Agamennone]] offrì per propiziarsi
 
un buon viaggio per mare, poiché i venti
 
un buon viaggio per mare, poiché i venti
 
tu trattenesti, quando navigarono,
 
tu trattenesti, quando navigarono,
irate a causa d'[[Elena]] Ramnuside,
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irate a causa d'[[Elena (1)|Elena]] [[Ramnuside]],
 
le navi achee, portando la rovina
 
le navi achee, portando la rovina
 
alla città dei [[Teucri]]. E per te eresse
 
alla città dei [[Teucri]]. E per te eresse
due templi Preto, l'uno come Coria,
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due templi [[Preto (1)|Preto]], l'uno come [[Coria]],
 
poiché riconducesti le sue figlie
 
poiché riconducesti le sue figlie
che erravano sui monti dell'Azenide,
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che erravano sui monti dell'[[Azenide]],
e l'altro in Lusi come Domatrice,
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e l'altro in [[Lusi]] come Domatrice,
 
poiché dalle fanciulle eliminasti
 
poiché dalle fanciulle eliminasti
 
la tendenza ferma. A te innalzarono
 
la tendenza ferma. A te innalzarono
 
le [[Amazzoni]], fautrici della guerra,
 
le [[Amazzoni]], fautrici della guerra,
sulla marina d'Efeso una statua
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sulla marina d'[[Efeso]] una statua
sotto un tronco, una quercia, e Ippò per te
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sotto un tronco, una quercia, e [[Ippolita (1)|Ippò]] per te
celebrò il rito, ed esse, Upi signora,
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celebrò il rito, ed esse, [[Upi]] signora,
tutt'intorno danzarono la prulis,
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tutt'intorno danzarono la ''prulis'',
 
prima armate al completo con gli scudi,
 
prima armate al completo con gli scudi,
 
poi in giro, disponendosi in un cerchio
 
poi in giro, disponendosi in un cerchio
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dannosa al cervo, l'opera di [[Atena]]
 
dannosa al cervo, l'opera di [[Atena]]
 
forato aveva l'osso di cerbiatto).
 
forato aveva l'osso di cerbiatto).
Da Sardi l'eco corse al territorio
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Da [[Sardi]] l'eco corse al territorio
dei Berecinzi. Senza interruzione
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dei [[Berecinti]]. Senza interruzione
 
facevano gran strepito coi piedi
 
facevano gran strepito coi piedi
 
e mandavano suono le faretre.
 
e mandavano suono le faretre.
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senza fatica vincerebbe [[Pito]]
 
senza fatica vincerebbe [[Pito]]
 
Si vantò di distruggerlo da folle
 
Si vantò di distruggerlo da folle
il prepotente Ligdami e condusse
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il prepotente [[Ligdami]] e condusse
 
un esercito fitto come sabbia
 
un esercito fitto come sabbia
di Cimmerî che mungono cavalle
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di [[Cimmeri]] che mungono cavalle
 
ed hanno la dimora sullo stretto
 
ed hanno la dimora sullo stretto
della giovenca Inachia. Ah, vile re,
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della giovenca [[Inachia]]. Ah, vile re,
 
che gran peccato! Non doveva mai
 
che gran peccato! Non doveva mai
 
tornarsene di nuovo nella [[Scizia]]
 
tornarsene di nuovo nella [[Scizia]]
 
e come lui chiunque aveva i carri
 
e come lui chiunque aveva i carri
nei prati del Caìstro. Avanti ad Efeso
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nei prati del [[Caistro]]. Avanti ad [[Efeso]]
 
c'è sempre la barriera dei tuoi dardi.
 
c'è sempre la barriera dei tuoi dardi.
O dea Munichia, che proteggi i porti,
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O dea [[Munichia]], che proteggi i porti,
salve Ferèa. Nessuno oltraggi [[Artemide]]
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salve [[Ferea]]. Nessuno oltraggi [[Artemide]]
(non per Eneo, che trascurò l'altare
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(non per [[Eneo (1)|Eneo]], che trascurò l'altare
 
vennero belle prove alla città)
 
vennero belle prove alla città)
 
né si competa nella caccia al cervo
 
né si competa nella caccia al cervo
o nel tirare d'arco (non fu il vanto
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o nel tirare d'[[arco]] (non fu il vanto
 
pagato dall'[[Atride]] a basso prezzo)
 
pagato dall'[[Atride]] a basso prezzo)
 
né si aspiri alla vergine (non 0to
 
né si aspiri alla vergine (non 0to
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[[Categoria:Bibliografia]]
 
[[Categoria:Bibliografia]]
 
[[Categoria:Fonti Antiche]]
 
[[Categoria:Fonti Antiche]]
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[[Categoria:Verificato]]

Versione attuale delle 13:25, 29 gen 2024

Artemide cantiamo (per chi canta
non è lieve ignorarla), che ama gli archi
e la caccia alla lepre e il vasto coro
e scherzare sui monti, cominciando
da quando, ancora piccola bambina,
in questo modo si rivolse al padre,
stando seduta sulle sue ginocchia:
Concedimi, papà, di rimanere
vergine sempre e avere molti nomi,
perché Febo con me non venga a gara.
Concedimi archi e frecce; suvvia, padre,
non ti chiedo di darmi una faretra
né un grande arco. Per me i Ciclopi sùbito
fabbricheranno frecce, per me un arco
dalla forma ricurva. Ma ti chiedo
di portare la luce e di indossare
una tunica corta sul ginocchio
col bordo all'orlo, per andare a caccia
di animali selvatici. Concedimi
sessanta danzatrici oceanine
tutte di nove anni, tutte ancora
bambine che non portano cintura.
Al mio servizio dammi venti ninfe
del fiume Amniso, che dei miei calzari
e dei cani veloci abbiano cura,
come si deve, quando non colpisco
linci né cervi. Dammi tutti i monti,
ma una città riservami qualunque,
quella che vuoi: discende raramente
Artemide in città. La mia dimora
sarà sui monti e le città degli uomini
frequenterò soltanto, quando, morse
dagli acuti dolori del travaglio,
in aiuto mi chiamino le donne.
Dalle Moire ebbi in sorte, appena nata,
di assisterle, poiché nel partorire
e nel portarmi non soffrì mia madre,
ma, senza alcun dolore, mi depose
dalle sue membra. Dette queste cose,
attaccarsi voleva la bambina
alla barba del padre e molte volte
tese invano le mani per sfiorarla.
Ridendo assentì il padre e le rispose,
carezzandola: Se mi partorissero
le dèe creature simili, pochissimo
avrei pensiero di Era, che si adira
per gelosia. Le cose che mi chiedi
e di cui ti accontenti, eccoti, figlia.
Altre cose più grandi darà il padre:
trenta città, non una sola torre,
trenta città ti donerò per giunta
che nessun altro dio celebreranno,
ma solo te, dicendosi di Artemide;
molte città sul continente ed isole
con altri da dividere, ed in tutte
altari vi saranno per Artemide
e boschi sacri, e tu sarai custode
delle strade e dei porti. Così detto
confermò con il capo le parole.
E la fanciulla andò sul monte Bianco,
nell'isola di Creta, su cui crescono
chiome di boschi, e andò di lì all'Oceano.
E numerose ninfe per sé scelse
tutte di nove anni, tutte ancora
bambine che non portano cintura
ed il fiume Cerato era ben lieto
e lieta Teti, che le loro figlie
mandavano alla figlia di Leto
come compagne. Quindi alla ricerca
si recò dei Ciclopi. Li raggiunse
nell'isola di Lipari (oggi Lipari
ma allora si chiamava Meligunide)
che stavano alle incudini di Efesto
intorno ad una massa incandescente.
Un gran lavoro urgeva; fabbricavano
un abbeveratoio per i cavalli
a Poseidone. Furono atterrite
le ninfe nel vedere i mostri orrendi,
che parevano i vertici dell'Ossa
(a tutti la pupilla di un sol occhio,
grande come uno scudo ricavato
da quattro cuoi di bue, lanciava sguardi
terrificanti sotto il sopracciglio),
e quando il suono cupo dell'incudine
udirono echeggiare fortemente
e il gran vento dai mantici soffiato
e il pesante ansimare dei Ciclopi.
Ne risonava l'Etna, la Trinacria
ne risonava, sede dei Sicani,
ne risonava la vicina Italia
e un gran rimbombo rimandava Cirno,
quando i martelli alzando sulle spalle
e battendo con ritmo ininterrotto,
dalla fornace, il rame che bolliva
o il ferro, con gran forza sospiravano.
Perciò mancò il coraggio alle Oceanine
di vederli di fronte e di ascoltare
il cupo suono, senza aver timore.
Non c'è da vergognarsi: anche le figlie
non più tanto piccine dei beati
non li vedono senza raccapriccio.
Ma quando una bambina con la mamma
si mostra poco docile, la madre
va a chiamare i Ciclopi per la figlia,
Arge e Sterope. E allora viene avanti
dal fondo della casa Ermes spalmato
col nero della cenere. All'istante
si nasconde impaurita la bambina
nel seno della mamma, con le mani
davanti agli occhi. Tu, bambina, invece
anche la prima volta, benché avessi
solo tre anni, quando con te in braccio
giunse Leto (per presentarle i doni
Efesto l'invitava), poiché Bronte
sopra le sue ginocchia vigorose
a sedere ti mise, gli afferrasti
sul vasto petto un gran ciuffo di peli
e tirasti con forza. E ancora adesso,
proprio al centro del petto, gli rimane
senza peli una zona, come quando
s'insedia sulla testa l'alopecia
e devasta la chioma di qualcuno.
Allora, senza l'ombra di paura,
in questo modo ad essi si rivolse:
Ciclopi, fabbricate anche per me,
suvvia, qualche arco dei Cidonii e i dardi
ed un concavo astuccio per le frecce.
Io pure sono figlia di Leto
come lo è Apollo. Se con l'arco a caccia
catturerò una belva solitaria
o un animale di grandezza immane,
i Ciclopi l'avranno come pasto.
Dicesti, essi eseguirono, ti armasti
rapidamente, dea. Subito dopo
andavi alla ricerca della muta.
Ti recasti in Arcadia, nella grotta
dove dimora Pan. Carne di lince,
proveniente dal Menalo, tagliava,
perché le cagne di recente parto
potessero nutrirsi. A te il barbuto
dette due cani bianchi per metà,
tre rossicci, uno a macchie, che al covile
i leoni perfino, ancora vivi,
all'indietro riversi, sanno trarre,
con le zanne piantate dentro il collo.
Sette cagne ti dette Cinosuridi,
più veloci del vento, rapidissime
i cerbiatti a rincorrere e la lepre
che non chiude mai gli occhi e a segnalare
dove ha il giaciglio il cervo e i covi l'istrice
e a guidare sulle orme del capriolo.
Di là partita (e i cani ti seguivano),
trovasti delle cerve che saltavano
sui valichi montani del Parrasio.
Qualcosa di grandioso: pascolavano
più maestose di tori, sempre a riva
del fiume Anauro dalla ghiaia nera
e riluceva l'oro delle corna.
Lo stupore ti colse all'improvviso
e dicesti tra te: Degna di Artemide
sarebbe questa come prima caccia.
Erano cinque in tutto: quattro in corsa
ne catturasti svelta senza i cani,
perché il veloce carro ti portassero.
La sola che oltre il fiume Celadonte,
su consiglio di Era, fuggì via
- per divenire poi una prova di Eracle-
la ricevette il colle di Cerinio.
Artemide Partenia, che di Titio
facesti strage, hai d'oro arco e cintura
ed attaccasti al giogo un carro d'oro
e freni d'oro, dea, desti alle cerve.
E dove ti portò la prima volta
il carro di animali con le corna?
Sull'Emo trace, da cui giunge il soffio
tempestoso di Borea e porta un gelo
esiziale per chi non ha il mantello.
E la fiaccola dove la tagliasti
e a quale fiamma l'accendesti? Un alito
di fuoco producesti inestinguibile,
che sprigionano i fulmini del padre
sull'Olimpo di Misia. E quante volte
sperimentasti, dea, l'arco d'argento?
La prima volta a un olmo, la seconda
a una quercia mirasti, ad una belva
la terza volta, non contro una quercia
mandasti il tiro per la quarta volta,
ma contro una città d'uomini ingiusti,
con un comportamento molto empio
verso se stessi e verso gli stranieri,
infelici, cui lasci impresso il segno
d'un'ira rovinosa. Dalla peste
le loro bestie sono divorate,
dal gelo i seminati, per i figli
i vecchi si recidono la chioma,
le donne, fatte segno dei tuoi colpi
o muoiono di parto, o, se si salvano,
partoriscono figli che non stanno
ritti sulle caviglie. Ma a coloro
a cui ti volgi mite e sorridente,
porta il campo la spiga, bene cresce
la razza dei quadrupedi e la casa;
vanno al sepolcro, solo per portare
qualcuno molto vecchio, la discordia,
che rovina le case ben piantate,
non danneggia la razza e le cognate
stanno sedute ad una stessa mensa.
Chi mi è amico sincero faccia parte
di costoro, o divina, e possa anch'io
esser tale, signora, e avere a cuore
il canto sempre: in esso vi saranno
le nozze di Leto, vi sarai tu,
con gran rilievo e Apollo e le tue imprese,
nessuna esclusa, e i cani e gli archi e il carro
che senza sforzo, splendida, ti porta
quando a casa di Zeus tu lo dirigi.
Lì nel vestibolo Ermes Acachesio
ti viene incontro a prendere le armi
ed Apollo la preda che tu porti,
qualunque sia - così accadeva un tempo
quando non era giunto il forte Alcide -.
Ora non ha più Febo questo cómpito
in tal modo sta sempre sulla porta
l'incudine tirintia, nell' attesa
che tu giunga, portando da mangiare
qualche ricco boccone. Alle sue spalle
a non finire tutti gli dèi ridono
e la suocera più di tutti gli altri,
quando un toro grandissimo o un cinghiale
che si dibatte, carico di forza,
per le zampe di dietro trae dal carro.
E con questo discorso interessato
ti dà istruzioni, dea: Colpisci bestie
che fanno danni, in modo che i mortali
ti invochino in aiuto, come me;
lascia cerbiatti e lepri a pascolare
sulle montagne. Cosa fanno mai
cerbiatti e lepri? Guastano i cinghiali
i seminati, gli alberi i cinghiali
ed anche i buoi sono un malanno grave
per gli uomini: colpisci pure questi.
Così dicendo intorno alla gran bestia
si dà da fare con sveltezza; infatti,
quando il suo corpo fu divinizzato
sotto la quercia frigia, egli non smise
di essere vorace; ha sempre il ventre
per cui una volta contro Teiodamante,
che stava arando, suscitò una lite.
Le ninfe dell'Amniso per te strigliano
le cerve liberate dalle cinghie
e danno loro in pasto in abbondanza
il trifoglio di crescita veloce
che hanno raccolto dal giardino di Era
- i cavalli di Zeus pure ne mangiano -,
colmano d'acqua i recipienti d'oro
perché abbiano le cerve acqua gradevole.
Alla casa del padre ti dirigi:
t'invitano egualmente al loro seggio
tutti gli dèi: tu siedi presso Apollo.
Quando le ninfe in coro ti circondano
presso le fonti dell'egizio Inopo
o a Pitane (Pitane pure è tua)
o a Limne o dove, dea, per dimorarvi
venisti dalla Scizia, Ale Arafenide,
e le usanze dei Tauri rifiutasti,
non arino in quel tempo le mie vacche,
date in affitto, un campo che misura
quattro piene giornate di fatica,
sotto un altrui aratore: al letamaio
farebbero ritorno zoppicanti
col collo affaticato, anche se fossero
bestie di nove anni, di Stinfea,
dalle corna capaci di trainare,
superiori ad ogni altra per aprire
profondi solchi. Infatti, quel bel coro
non supera il dio Elios, ma lo ammira,
fermando il carro, e il giorno si fa lungo.
Che isola, che monte, quale porto
ti fu più caro, che città, che ninfa
amavi più delle altre? E che eroine
avesti accanto? Dillo a noi, tu, dea,
ed io lo canterò per l'altra gente.
Ti fu gradita Doliche fra le isole,
Perge fra le città, caro fra i monti
ti fu il Taigeto e i porti dell'Euripo.
La ninfa di Gortina, Britomarte
amavi più delle altre, cacciatrice
di buona mira, per la quale un tempo
Minosse, follemente innamorato,
per i monti di Creta scese in corsa.
Ora andava a nascondersi la ninfa
sotto le querce ricche di fogliame,
ora nei prati. Andò per nove mesi
egli girando tra costoni e rupi
e non sospese mai l'inseguimento,
finché, quasi raggiunta, ella nel mare
balzò da un alto scoglio e nelle reti
dei pescatori andò a cadere in salvo.
I Cidonii da allora danno il nome
di Dittinna alla ninfa e di Ditteo
al monte da cui giù balzò la ninfa.
Posero altari e fanno sacrifici
e corone di pino e di lentisco
in quel giorno vi sono e non si tocca
il mirto con le mani; allora infatti
un rametto di mirto nella fuga
s'impigliò tra le vesti alla fanciulla,
e perciò molto si adirò col mirto.
Upi signora di splendente aspetto,
portatrice di luce, danno il nome
da quella ninfa pure a te i Cretesi.
E Cirene prendesti per compagna
e due cani da caccia le donasti
con cui la figlia di Ipseo nella gara
alla tomba di Jolco vinse il premio.
E di Cefalo, figlio di Deioneo,
la bionda sposa per compagna accanto
volesti a caccia e amasti, a quanto dicono,
l'attraente Anticlea, come la luce
degli occhi tuoi. Per prime esse portarono
veloci frecce e in spalla la faretra,
piena di dardi e avevano scoperta
la spalla destra e sempre nudo il seno.
Anche Atalanta dai veloci piedi,
figlia di Iaso, della stirpe d'Arcade
che sterminò il cinghiale, avesti cara
e le insegnasti l'arte della caccia
con la muta dei cani e il tirar d'arco.
E coloro che furono invitati
a caccia del cinghiale calidonio
non hanno alcuna critica da farle:
portò in Arcadia insegne vittoriose
ed ha tuttora i denti della fiera.
Non credo che nell'Ade, pure odiandola,
parlino male dell'arciera Ileo,
né il dissennato Reco. Non potrebbero
sostenere con loro la menzogna
i loro fianchi, da cui in vetta al Menalo
scorreva sangue. Dea dai molti templi,
dalle molte città, Chitonea, salve,
te che Mileto ben conosce e Neleo
fece sua guida, quando con le navi
tornava da Cecropia. Dea del Chesio,
dea dell'Imbraso, tu che hai il primo trono,
nel tempio tuo il timone della nave
Agamennone offrì per propiziarsi
un buon viaggio per mare, poiché i venti
tu trattenesti, quando navigarono,
irate a causa d'Elena Ramnuside,
le navi achee, portando la rovina
alla città dei Teucri. E per te eresse
due templi Preto, l'uno come Coria,
poiché riconducesti le sue figlie
che erravano sui monti dell'Azenide,
e l'altro in Lusi come Domatrice,
poiché dalle fanciulle eliminasti
la tendenza ferma. A te innalzarono
le Amazzoni, fautrici della guerra,
sulla marina d'Efeso una statua
sotto un tronco, una quercia, e Ippò per te
celebrò il rito, ed esse, Upi signora,
tutt'intorno danzarono la prulis,
prima armate al completo con gli scudi,
poi in giro, disponendosi in un cerchio
di vaste proporzioni, e le siringhe
facevano da sfondo, melodiose
lievemente, perché, secondo il ritmo,
battessero la terra (non ancora
dannosa al cervo, l'opera di Atena
forato aveva l'osso di cerbiatto).
Da Sardi l'eco corse al territorio
dei Berecinti. Senza interruzione
facevano gran strepito coi piedi
e mandavano suono le faretre.
Intorno a quella statua fu poi eretto
un vasto santuario, di cui nulla
più divino e fastoso vedrà Eos:
senza fatica vincerebbe Pito
Si vantò di distruggerlo da folle
il prepotente Ligdami e condusse
un esercito fitto come sabbia
di Cimmeri che mungono cavalle
ed hanno la dimora sullo stretto
della giovenca Inachia. Ah, vile re,
che gran peccato! Non doveva mai
tornarsene di nuovo nella Scizia
e come lui chiunque aveva i carri
nei prati del Caistro. Avanti ad Efeso
c'è sempre la barriera dei tuoi dardi.
O dea Munichia, che proteggi i porti,
salve Ferea. Nessuno oltraggi Artemide
(non per Eneo, che trascurò l'altare
vennero belle prove alla città)
né si competa nella caccia al cervo
o nel tirare d'arco (non fu il vanto
pagato dall'Atride a basso prezzo)
né si aspiri alla vergine (non 0to
Orione fauste nozze ricercarono)
né la danza annuale si respinga
(non senza pianto di danzare in cerchio
Ippò si rifiutò presso l'altare).
Salve, sovrana, molte volte salve,
a te giunga gradito questo canto.