Astolfo

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
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Fratellastri e/o
Sorellastre:
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Medievale
Continente: Europa
Area: Europa Centrale
Paese: Francia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Ciclo Carolingio
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Umani
Sottotipologia: Guerrieri
Specificità: Cavalieri
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Metamorfosi

Astolfo è un duca inglese, figlio di Ottone, è cugino di Orlando, di Rinaldo e Bradamante, ed è anche uno dei dodici Pari di Carlo Magno. La fata Alcina lo tramuta in una pianta di mirto; riprenderà figura umana grazie alla maga Melissa. Monta sull'Ippogrifo e parte alla ricerca di avventure. Lotta con i mostri Caligorante e Orrilo, è presente alla giostra di Damasco, raggiunge la terra delle donne omicide. Piegato ai suoi voleri l'Ippogrifo, s'innalza in volo, raggiunge il castello di Atlante, tocca l'Etiopia, dopo aver sorvolato da un mare all'altro il paese dei Galli suscitando la profonda meraviglia negli ignari terrestri; varcati infine i Pirenei, sorvolata la Spagna, le Baleari, l'Egitto, in Abissinia scende alla ricca città di Nubia, su cui regna Senapo.
Questi, insuperbito della sua potenza (tra l'altro aveva in suo potere gli Egiziani, perché dal suo capriccio dipendeva la loro esistenza, avendo egli la possibilità di deviare il corso del Nilo), aveva concepito il disegno di scalare il Paradiso terrestre.
Raggiunto dalla vendetta divina, ridotto in cecità e tormentato dalle Arpie, è consolato solo dalla profezia che prevede la sua salvezza nella futura comparsa di un cavaliere volante disceso dal cielo; il resto è prevedibile: quando Astolfo giunge è salutato come il salvatore. In effetti riesce a far fuggire le Arpie col suono del corno: esse riparano in una grotta che conduce all'Inferno. Successivamente Astolfo sale al Paradiso terrestre: incontra, nei panni di un venerando vecchio che gli si presenta, san Giovanni Evangelista. Gli racconta come il Padreterno, reso invulnerabile Orlando a difesa della Santa Fede, l'avesse punito a causa del suo amore per una pagana: per questo Dio l'aveva privato del ben dell'intelletto e costretto a errare senza vesti e delirante; Astolfo (è stato così disposto dal Padreterno) dovrà salire nel mondo della Luna e rintracciarvi il senno di Orlando.
San Giovanni e Astolfo, in una notte di luna, salgono sul carro del profeta Elia e raggiungono il pianeta; in tante ampolle è conservato il senno di molti uomini, e nella più grande si trova appunto il senno di Orlando.
Astolfo ritorna sulla Terra; dopo una dura lotta con Orlando, sempre "furioso", riesce a sopraffarlo e a catturarlo con l'aiuto di Oliviero e Brandimarte; poi, fattolo trasportare da Dudone fin sulla spiaggia, lo immerge, per liberarlo dal sudiciume di cui è incrostato, nelle onde per ben sette volte; infine gli chiude la bocca con alcune erbe e avvicina alle sue narici l'ampolla: Orlando è costretto ad aspirare e a riassorbire in questo modo il senno.
Grazie all'intervento prodigioso di Astolfo il paladino è del tutto rinsavito e pronto per le nuove avventure, libero dalla passione amorosa che lo aveva ridotto a quel misero stato .
In precedenza Astolfo aveva ridonato la vista al Senapo, che per ringraziamento gli dona un esercito: riesce così ad avere una parte determinante nell'assedio di Biserta.
Infine Astolfo ritorna in Francia.

BIBLIOGRAFIA[modifica]

Fonti[modifica]

Riferimenti musicali[modifica]

  • Francesca Caccini, La liberazione di Ruggiero dall'isola di Alcina, opera comica.
  • Antonio Vivaldi, Orlando furioso, opera lirica tratta dal poema ariostesco (personaggi: Orlando, Angelica, Alcina, Ruggiero, Astolfo, Bradamante, Medoro)
  • Goffredo Petrassi, La follia di Orlando, balletto.