Bradamante

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Femmina
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Medievale
Continente: Europa
Area: Europa Centrale
Paese: Francia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Ciclo Carolingio
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Umani
Sottotipologia: Guerrieri
Specificità: Cavalieri
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Amori

Bradamante è sorella di Rinaldo, figlia di Beatrice e Amone; destinata a sposare Ruggiero, darà origine alla casa degli Estensi. Ella assomma in sé sia le virtù eroiche della cavalleria, sia le più invidiabili qualità di una donna di amorosi sensi. Si batte con Sacripante, re di Circassia, che Angelica ha scelto come difensore, lo abbatte e gli infligge l'umiliazione di dover essere soccorso proprio da colei di cui era paladino: infatti è Angelica che lo sottrae da una incomoda posizione, perché era rimasto sotto il suo cavallo atterrato. L'umiliazione del superbo guerriero è ancora più cocente per il suo orgoglio quando viene ad apprendere che è stato abbattuto da una gentil donzella.
Bradamante si incontra poi con Pinabello e dopo varie peripezie, riesce a salvare la sua vita per le migliori fortune della casa estense. Sarà Melissa, la fata che aiuta le fortune degli eroi cristiani, a rivelarle appunto il suo destino di capostipite degli Estensi: nella grotta di Merlino, Melissa si mette in contatto con lo spirito del mago Merlino: sfilano così dinanzi a Bradamante le figure del passato e del futuro più importanti per le sorti non solo degli Estensi ma dell'Italia tutta. Appaiono anche, tra le ultime, le immagini di Ippolito e Alfonso d'Este. Melissa, prima di staccarsi da Bradamante, le insegna gli accorgimenti per farsi padrona dell'Anello incantato e così liberare Ruggiero, che Atlante trattiene contro la sua volontà nel castello d'acciaio; Bradamante riesce nel suo intento e grazie all'anello ha ragione degli incantesimi di Atlante, ma appena libero Ruggiero sparisce di nuovo, perché l'Ippogrifo, ammaestrato in precedenza dal mago, lo trascina in cielo e giungerà in India.
Bradamante si dispera, incontra di nuovo Melissa, la quale le rivela che il suo amato è caduto nei lacci di Alcina: obliando la sua dignità e immemore del suo amore è in balìa dei sensi e dei capricci della perversa maga. L'anello incantato ritorna nelle mani di Melissa, perché Bradamante la scongiura di raggiungere l'isola e tentare la liberazione del suo innamorato. Dopo alterne vicende che vedono Ruggiero obbedire alle buone ragioni di Melissa e lasciare Alcina, l'eroe ricade in un altro inganno e si ritrova ancora in balìa di Atlante, in un castello diverso dal primo. Lo raggiunge Bradamante e la loro gioia non ha limiti: gioia di breve durata, perché dopo lo scontro con Pinabello, che Bradamante riesce a uccidere, Ruggiero si rende irreperibile. L'attesa di Bradamante in Montalbano è vana: Ruggiero non torna e a poco a poco la gelosia la invade; Marfisa è sospettata, a torto, da Bradamante, che in uno scontro ha la meglio su Rodomonte. Infine Bradamante e Marfisa si battono in duello; interviene Ruggiero, che per poco non viene trafitto dall'inviperita Marfisa, quand'ecco, mentre la terra trema come per un terremoto, si leva una voce solenne ad ammonire di cessare i contrasti: fratelli e sorelle non devono alzare le mani gli uni sugli altri.
E si spiega l'arcano: lo spirito di Atlante (era sua la voce solenne che aveva impedito il massacro) racconta che Marfisa e Ruggiero sono entrambi figli di Ruggiero II e Galaciella; i fratelli di costei, ucciso il cognato Ruggiero, l'avevano abbandonata in mare aperto, certi che annegasse; invece la sua buona sorte aveva fatto arenare la fragile imbarcazione alle Sirti: qui l'infelice si era sgravata delle creature che portava in grembo ed era morta dandole alla luce: i due gemelli, appunto, Ruggiero e Marfisa; questi, raccolti da Atlante e nutriti da una leonessa, furono separati presto dopo una razzia degli Arabi che rapirono la bambina. Così Ruggiero crebbe solo, gelosamente custodito da Atlante. Quando volle partire e allontanarsi da Atlante, questi era morto di crepacuore ottenendo però da Caronte di mantenere integro il suo spirito fino all'incontro presso di lui dei due gemelli. Quando Atlante termina il suo racconto, Marfisa e Ruggiero commossi si gettano l'uno nelle braccia dell'altro mentre Bradamante è raggiante di felicità: la sua gelosia non ha più ragione di essere.
Marfisa decide di abbracciare la fede cristiana e finalmente, dopo altre avventure, Bradamante può coronare il suo sogno d'amore e dare avvìo alla gloriosa dinastia degli Estensi, nonostante suo padre per molto tempo avesse voluto darla in sposa a Leone, figlio dell'imperatore di Costantinopoli.

BIBLIOGRAFIA[modifica]

Fonti[modifica]


Riferimenti musicali[modifica]

  • Antonio Vivaldi, Orlando furioso, opera lirica tratta dal poema ariostesco (personaggi: Orlando, Angelica, Alcina, Ruggiero, Astolfo, Bradamante, Medoro)