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<br>Tra le figlie di Ceo, una, Asteria, per sfuggire alle brame di [[Zeus]], si trasformò in quaglia e si gettò nel mare. Da lei nacque una città, che prese il suo nome: Asteria, quella che in seguito fu chiamata Delo. [[Leto]], al tempo in cui Era la cacciava via da tutte le terre a causa del suo amore con [[Zeus]], un giorno giunse a Delo, e finalmente poté partorire [[Artemide]]: poi [[Artemide]] stessa le fece da levatrice, e [[Leto]] partorì anche [[Apollo]]. [[Artemide]] si dedicò all'arte della caccia, e volle rimanere vergine; [[Apollo]] invece imparò l'arte della profezia da Pan, il figlio di [[Zeus]] e Timbreo, e andò a Delfi, dove a quel tempo era Temi a rendere i responsi. Ma il serpente Pitone, che stava a guardia dell'oracolo, gli impedì di avvicinarsi alla fenditura delle esalazioni profetiche: allora [[Apollo]] lo uccise e si impossessò dell'oracolo. Poco tempo dopo, uccise anche Tizio, nato da [[Zeus]] e da Elare, la figlia di Orcomeno. [[Zeus]], per paura di Era, dopo aver sedotto la fanciulla l'aveva nascosta sotto terra, e aveva portato lui alla luce il bambino di cui Elare era incinta, un enorme gigante di nome Tizio. Mentre [[Leto]] era in viaggio verso Pito, Tizio la vide e preso da una smania terribile cercò di violentarla: lei chiamò in soccorso i suoi figli, e subito quelli lo uccisero con le loro frecce. Tizio viene punito anche dopo la morte: giù nell'[[Ade]], infatti, il suo cuore è eternamente divorato dagli avvoltoi.  
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<br>[[Apollo]] uccise anche Marsia, il figlio di [[Olimpo (1)|Olimpo]]. Proprio Marsia aveva ritrovato il flauto gettato via da [[Atena]] - a suonarlo, diceva, le si sfigurava il viso. Il giovane venne a gara di musica con [[Apollo]]: i patti erano che il vincitore avrebbe fatto ciò che voleva dello sconfitto. La contesa ebbe inizio: [[Apollo]] suonò con la cetra capovolta, e sfidò Marsia a fare altrettanto con il suo strumento. Ma questo era davvero impossibile. Così [[Apollo]] riuscì vincitore, appese Marsia a un alto pino, e lo uccise scorticandolo vivo.  
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<br>[[Artemide]] invece uccise [[Orione]] a Delo. Di lui dicono che fosse di enorme statura, in quanto nato dal terreno; ma Ferecide sostiene che fosse figlio di [[Poseidone]] ed Euriale. In ogni caso, egli aveva avuto da [[Poseidone]] il dono di poter camminare sulle acque. La sua prima sposa fu Side, che Era gettò nell'[[Ade]] perché aveva osato rivaleggiare con lei in bellezza. Un giorno [[Orione]] giunse a Chio, e chiese la mano di Merope, la figlia di Enopione. Enopione lo fece ubriacare, e mentre era addormentato lo accecò, gettandolo poi sulla spiaggia.  
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<br>Allora [[Orione]] andò alla fucina di [[Efesto]], rapì uno dei suoi operai, se lo caricò in spalla e gli ordinò di guidare i suoi passi fino a dove sorge[[Elios]]. Giunto là, i raggi di[[Elios]] gli ridonarono la vista; allora [[Orione]] corse in tutta fretta da Enopione. [[Poseidone]], intanto, aveva fatto costruire da [[Efesto]] un rifugio sotterraneo per Enopione. [[Eos]], l'aurora, si innamorò di [[Orione]], lo rapì e lo portò a Delo: era la vendetta di [[Afrodite]], che costringeva [[Eos]] a essere eternamente innamorata, perché aveva osato dormire insieme ad [[Ares]]. Alcuni dicono che [[Orione]] morì per aver sfidato [[Artemide]] in una gara di lancio del disco; altri invece dicono che usò violenza a Opi, una delle fanciulle venute dal paese degli Iperborei, e [[Artemide]] lo uccise con le sue frecce.  
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Tra le figlie di [[Ceo (1)|Ceo]], una, [[Asteria (1)|Asteria]], per sfuggire alle brame di [[Zeus]], si trasformò in quaglia e si gettò nel mare. Da lei nacque una città, che prese il suo nome: [[Asteria (5)|Asteria]], quella che in seguito fu chiamata [[Delo]]. [[Leto]], al tempo in cui [[Era]] la cacciava via da tutte le terre a causa del suo amore con [[Zeus]], un giorno giunse a [[Delo]], e finalmente poté partorire [[Artemide]]: poi [[Artemide]] stessa le fece da levatrice, e [[Leto]] partorì anche [[Apollo]]. [[Artemide]] si dedicò all'arte della caccia, e volle rimanere vergine; [[Apollo]] invece imparò l'arte della profezia da [[Pan]], il figlio di [[Zeus]] e [[Ibris]], e andò a [[Delfi]], dove a quel tempo era [[Temi (1)|Temi]] a rendere i responsi. Ma il [[serpente]] [[Pitone]], che stava a guardia dell'oracolo, gli impedì di avvicinarsi alla fenditura delle esalazioni profetiche: allora [[Apollo]] lo uccise e si impossessò dell'oracolo. Poco tempo dopo, uccise anche [[Tizio]], nato da [[Zeus]] e da [[Elara]], la figlia di [[Orcomeno (5)|Orcomeno]]. [[Zeus]], per paura di [[Era]], dopo aver sedotto la fanciulla l'aveva nascosta sotto terra, e aveva portato lui alla luce il bambino di cui [[Elara]] era incinta, un enorme gigante di nome [[Tizio]]. Mentre [[Leto]] era in viaggio verso [[Pito]], [[Tizio]] la vide e preso da una smania terribile cercò di violentarla: lei chiamò in soccorso i suoi figli, e subito quelli lo uccisero con le loro frecce. [[Tizio]] viene punito anche dopo la morte: giù nell'[[Ade]], infatti, il suo cuore è eternamente divorato dagli avvoltoi.
<br>[[Poseidone]] sposò [[Anfitrite]], la figlia di [[Oceano]], e da loro nacquero Tritone e Rode, che divenne sposa di [[Elios]].
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[[Artemide]] invece uccise [[Orione]] a [[Delo]]. Di lui dicono che fosse di enorme statura, in quanto nato dal terreno; ma Ferecide sostiene che fosse figlio di [[Poseidone]] ed [[Euriale (3)|Euriale]]. In ogni caso, egli aveva avuto da [[Poseidone]] il dono di poter camminare sulle acque. La sua prima sposa fu [[Side (1)|Side]], che [[Era]] gettò nell'[[Ade]] perché aveva osato rivaleggiare con lei in bellezza. Un giorno [[Orione]] giunse a [[Chio (2)|Chio]], e chiese la mano di [[Merope (6)|Merope]], la figlia di [[Enopione]]. [[Enopione]] lo fece ubriacare, e mentre era addormentato lo accecò, gettandolo poi sulla spiaggia.  
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<br>Allora [[Orione]] andò alla fucina di [[Efesto]], rapì uno dei suoi operai, se lo caricò in spalla e gli ordinò di guidare i suoi passi fino a dove sorge [[Elios]].
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Giunto là, i raggi di [[Elios]] gli ridonarono la vista; allora [[Orione]] corse in tutta fretta da [[Enopione]]. [[Poseidone]], intanto, aveva fatto costruire da [[Efesto]] un rifugio sotterraneo per [[Enopione]]. [[Eos]], l'aurora, si innamorò di [[Orione]], lo rapì e lo portò a [[Delo]]: era la vendetta di [[Afrodite]], che costringeva [[Eos]] a essere eternamente innamorata, perché aveva osato dormire insieme ad [[Ares]].
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Alcuni dicono che [[Orione]] morì per aver sfidato [[Artemide]] in una gara di lancio del disco; altri invece dicono che usò violenza a [[Opis (2)|Opi]], una delle fanciulle venute dal paese degli [[Iperborei]], e [[Artemide]] lo uccise con le sue frecce.  
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<br>[[Poseidone]] sposò [[Anfitrite]], la figlia di [[Oceano]], e da loro nacquero [[Tritone]] e [[Rodo]], che divenne sposa di [[Elios]].
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[[Categoria:Fonti Antiche]]
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[[Categoria:Verificato]]

Versione attuale delle 19:50, 23 nov 2023


1[modifica]

Tra le figlie di Ceo, una, Asteria, per sfuggire alle brame di Zeus, si trasformò in quaglia e si gettò nel mare. Da lei nacque una città, che prese il suo nome: Asteria, quella che in seguito fu chiamata Delo. Leto, al tempo in cui Era la cacciava via da tutte le terre a causa del suo amore con Zeus, un giorno giunse a Delo, e finalmente poté partorire Artemide: poi Artemide stessa le fece da levatrice, e Leto partorì anche Apollo. Artemide si dedicò all'arte della caccia, e volle rimanere vergine; Apollo invece imparò l'arte della profezia da Pan, il figlio di Zeus e Ibris, e andò a Delfi, dove a quel tempo era Temi a rendere i responsi. Ma il serpente Pitone, che stava a guardia dell'oracolo, gli impedì di avvicinarsi alla fenditura delle esalazioni profetiche: allora Apollo lo uccise e si impossessò dell'oracolo. Poco tempo dopo, uccise anche Tizio, nato da Zeus e da Elara, la figlia di Orcomeno. Zeus, per paura di Era, dopo aver sedotto la fanciulla l'aveva nascosta sotto terra, e aveva portato lui alla luce il bambino di cui Elara era incinta, un enorme gigante di nome Tizio. Mentre Leto era in viaggio verso Pito, Tizio la vide e preso da una smania terribile cercò di violentarla: lei chiamò in soccorso i suoi figli, e subito quelli lo uccisero con le loro frecce. Tizio viene punito anche dopo la morte: giù nell'Ade, infatti, il suo cuore è eternamente divorato dagli avvoltoi.

2[modifica]

Apollo uccise anche Marsia, il figlio di Olimpo. Proprio Marsia aveva ritrovato il flauto gettato via da Atena - a suonarlo, diceva, le si sfigurava il viso. Il giovane venne a gara di musica con Apollo: i patti erano che il vincitore avrebbe fatto ciò che voleva dello sconfitto. La contesa ebbe inizio: Apollo suonò con la cetra capovolta, e sfidò Marsia a fare altrettanto con il suo strumento. Ma questo era davvero impossibile. Così Apollo riuscì vincitore, appese Marsia a un alto pino, e lo uccise scorticandolo vivo.

3[modifica]

Artemide invece uccise Orione a Delo. Di lui dicono che fosse di enorme statura, in quanto nato dal terreno; ma Ferecide sostiene che fosse figlio di Poseidone ed Euriale. In ogni caso, egli aveva avuto da Poseidone il dono di poter camminare sulle acque. La sua prima sposa fu Side, che Era gettò nell'Ade perché aveva osato rivaleggiare con lei in bellezza. Un giorno Orione giunse a Chio, e chiese la mano di Merope, la figlia di Enopione. Enopione lo fece ubriacare, e mentre era addormentato lo accecò, gettandolo poi sulla spiaggia.
Allora Orione andò alla fucina di Efesto, rapì uno dei suoi operai, se lo caricò in spalla e gli ordinò di guidare i suoi passi fino a dove sorge Elios.

4[modifica]

Giunto là, i raggi di Elios gli ridonarono la vista; allora Orione corse in tutta fretta da Enopione. Poseidone, intanto, aveva fatto costruire da Efesto un rifugio sotterraneo per Enopione. Eos, l'aurora, si innamorò di Orione, lo rapì e lo portò a Delo: era la vendetta di Afrodite, che costringeva Eos a essere eternamente innamorata, perché aveva osato dormire insieme ad Ares.

5[modifica]

Alcuni dicono che Orione morì per aver sfidato Artemide in una gara di lancio del disco; altri invece dicono che usò violenza a Opi, una delle fanciulle venute dal paese degli Iperborei, e Artemide lo uccise con le sue frecce.
Poseidone sposò Anfitrite, la figlia di Oceano, e da loro nacquero Tritone e Rodo, che divenne sposa di Elios.