Proteo (3)

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[]] e [[]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
Consorte Figli
Psamatea (1) Teonoe (1) Teoclimeno (2)
-
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[[{{{consorte4}}}]]
[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Umani
Sottotipologia: Nobili
Specificità: Sovrani
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Antico re egizio associato all'isola di Faro, sua residenza nell'Odissea. Virgilio, tuttavia, invece di Faro, cita l'isola di Carpazio, tra Creta e Rodi, vicina geograficamente a Faro. In alcuni autori è confuso o identificato con la divinità marina Proteo.

ETIMOLOGIA[modifica]

Il nome Proteo potrebbe basarsi su uno dei titoli del re egizio, pꜣ-rwtj, che indicava le "alte porte" del tempio. Sembra anche essere stato associato alla Tracia, e le leggende lo ritraggono come se venisse dalla Tracia all'Egitto, o come se andasse dall'Egitto alla Tracia.
Esiste anche una sorta di associazione di Proteo con l'isola di Lemno.

MITO[modifica]

Erodoto[modifica]

Erodoto cita Proteo nel raccontare la storia di Elena di Troia. Nel Libro II della Storia, si racconta di come Proteo sia salito al trono d'Egitto da Menfi, succedendo a Ferone come re. A lui successe in seguito Rampsinito (Ramesse III, come era conosciuto dagli egiziani). Quando Paride rapì Elena a Sparta, i venti lo fecero deviare dalla rotta prevista e si ritrovò in Egitto. Al loro arrivo, Paride e i suoi servi scoprirono un tempio, nel quale gli schiavi capirono che sarebbe stato vantaggioso per loro rifugiarsi. Così, abbandonarono Paride, informando le autorità delle sue numerose malefatte. La notizia dei crimini di Paride giunse a Proteo, il quale chiese che Paride fosse portato in tribunale per essere interrogato. Proteo chiese a Paride i dettagli del suo viaggio, concludendo infine che, nonostante la sua rabbia e le terribili azioni di Paride, non potesse uccidere uno straniero proveniente da un'altra terra. Invece della morte come punizione di Paride, Proteo preseElena e si impadronì del tesoro rubato a Menelao, con l'intenzione di restituire entrambi a Menelao, a cui spettavano di diritto. Proteo esortò quindi Paride a lasciare l'Egitto.
Erodoto fa anche riferimento all'Iliade e all'Odissea di Omero, sostenendo che quest'ultimo doveva essere a conoscenza di questa versione dei fatti, pur utilizzando la storia più comune.

Euripide[modifica]

Un'altra versione di questa storia è presentata nella tragedia Elena di Euripide. Nella versione di Euripide, Era fece portare Elena in Egitto da Ermes e creò un sostituto fantasma di Elena che Paride portò a Troia. L'opera si svolge quando Menelao arriva in Egitto dopo la guerra. Qui Proteo aveva protetto Elena durante la guerra di Troia, ma è morto prima dell'inizio della tragedia. L'opera si apre con la visita di Elena alla sua tomba. Secondo Euripide, Proteo era sposato con la nereide Psamatea, aveva un figlio Teoclimeno e una figlia Teonoe che era una veggente di talento. Teoclimeno divenne il nuovo re d'Egitto dopo Proteo e aveva intenzione di sposare Elena.

Omero[modifica]

Nell'Odissea, Omero cita Proteo riferendosi però non al re d'Egitto ma alla divinità marina, Infatti nel racconto che Menelao recita a Telemaco, egli menziona di essere rimasto bloccato sull'isola chiamata Faro. Qui, dopo 20 giorni, viene avvicinato dalla dea Idotea, figlia di Proteo, primo ministro di Poseidone. In questo incontro la dea chiede perché Menelao rimanga volontariamente sull'isola, al che egli risponde: "Qualunque divinità tu sia, lascia che ti dica che non sono qui di mia spontanea volontà, mi sembra di aver fatto arrabbiare un dio, ma quale non lo so, dimmelo ora visto che gli dèi sanno tutti a chi ho fatto dispiacere". Idotea spiega che è stato Proteo a tenerlo a riva. Ella elabora un piano che consente a Menelao di fuggire dall'isola e che prevede l'imboscata di Proteo, descritto come capace di mutare forma in vari animali, piante e sostanze.

Platone[modifica]

In Platone le figure dei due Proteo sono confuse tra di loro. Proteo è infatti menzionato brevemente in diversi dialoghi di Platone. Nel dialogo Eutidemo, Proteo è indicato da Socrate come un mago egizio che può indossare diverse immagini esterne. Socrate usa la storia di Proteo per illustrare che, come lui era in grado di ingannare gli altri trasformandosi in immagini diverse, così le persone possono essere ingannevoli nel parlare. La stessa analogia è ripetuta nel dialogo Ione.

CORRELAZIONI[modifica]

Voci[modifica]

Nome Tipologia Origine Sesso
Egitto (4) Luoghi Greci Neutro
Era Divinità Greci Femmina
Nereidi Creature Fantastiche Greci Femmina
Poseidone Divinità Greci Maschio
Psamatea (1) Creature Fantastiche Greci Femmina
Teoclimeno (2) Umani Greci Maschio
Teonoe (1) Umani Greci Femmina
Troia Luoghi Greci Neutro

Pagine[modifica]

BIBLIOGRAFIA[modifica]

Fonti Antiche[modifica]

Fonti Moderne[modifica]


Titolo Autore Anno
Dizionario di Mitologia Classica. Dèi, eroi, feste Biondetti, Luisa 1997