Differenze tra le versioni di "Gemshid"

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Versione delle 22:54, 7 nov 2011

Nome formato da iama, "gemello" e sbid, "splendente". L'antico Jima, jama, lo Yama indiano, il Gemshid del mito neo-persiano è un eroe leggendario rimasto vivo nella tradizione popolare e letteraria dal tempo degli indoariani a oggi, anche se la sua figura appare attualmente molto diversa da quella del jima degi arii di tre o quattromila anni or sono. Presente nell'Avesta, nei Veda, nel Mahabharata, nei testi pehlevici ecc., è anche il primo uomo che, sposata la sorella gemella (da cui il nome) jami, diviene padre dell'umamità e, immortale, regna sul "paese dei beati" in cui non esistono malattie, morte, caldo, freddo ecc. In seguito il mito si sviluppò in modi differenti in India e in Iran. Mentre nel subcontinente indiano Yama divenne il dio dei morti, in Iran assunse due forme coesistenti. Nella prima non venne divinizzato e rimase il primo uomo e il primo re; poi, sostituito da Gayumers, Hosheng e Tahmuras, divenne solo uno dei primi re. E' probabile che questi ultimi due, tratti da tradizioni locali, e in particolare scitiche, siano stati inseriti nella serie degli eroi leggendari dei primordi della storia umana, mentre Gayumers assurgeva al rango di primo uomo, relegando così Gemshid al quarto posto. Nella seconda forma, Gemshid divenne invece la figura centrale del paese non terrestre dei "beati".
Con l'avvento dello zoroastrismo, poichè‚ si identificava Gemshid con colui che aveva iniziato gli uomini a cibarsi di carne, e quindi con il primo a celebrare sacrifici sanguinosi, nei testi sacri si trova un biasimo nei suoi confronti da parte di Ormuzd; ma Gemshid era un eroe troppo radicato nel favore degli irani, e non fu possibile porlo nell'oblio. Cosi, nell'Avesta recente, egli ricomparve in tutto il suo splendore e l'anatema da cui era stato colpito si riflette soltanto nel racconto della sua caduta, che assunse varie versioni. Nei testi zoroastriani più antichi Gemshid diventa fautore della "menzogna", rinnega cioè l'opera creatrice di Ormuzd e adora i devi, che prima dominava con la sua grande religiosità. Oppure, sedotto dal demone femminile Odhak, madre di Dahak, diventa avido di piaceri mondani, così che Dahak può usurpare il suo potere. Oppure ancora, monta in superbia e, come nella versione di Firdusi, si crede superiore al Creatore stesso. Comunque sia, Gemshid perde la gloria regale, poi, durante il regno di Dahak, si nasconde per cento anni e infine, catturato dai devi al servizio dell'usurpatore, viene tagliato in due con una sega a mille denti.
L'epoca islamica accolse Gemshid quale eredità di quella zoroastriana e ne arricchì la storia con una moltitudine di episodi provenienti dalle leggende, dai racconti popolari e dalla fantasia dei narratori. Ai tempi islamici risale anche l'introduzione nel mito di elementi coranici e biblici, come ad esempio l'identificazione di Gemshid con Salomone.
Quanto all'episodio narrato da Firdusi dell'ascensione aerea, si tratta di un mito antichissimo e molto diffuso, che nel Libro dei Re si ritrova anche a proposito del superbo Kei Kavus.

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