Categoria:Mitologia Voodoo

I Caraibi

Il voodoo è un culto sincretistico, diffuso soprattutto ad Haiti epraticato in massima parte dalla popolazione nera discendente dagli schiavi deportati dall'Africa. Il nome deriva da una parola dei dialetti della tribù Ewe (Togo) che significa genio, spirito protettore. In altre isole dei Caraibi, il voodoo è diffuso con il nome di Santeria o Naniguismo.


Il culto contamina elementi delle religioni africane occidentali con concezioni e riti del Cristianesimo. Le divinità del voodoo sono dette loa o orisha.
Per le offerte sacrificali vengono uccisi galli, maiali o tori, dopo aver chiesto loro "il consenso"; se, infatti, l'animale accetta il cibo offertogli prima del sacrificio, significa che accetta la sua uccisione, se invece il cibo viene rifiutato, l'animale è sostituito con un altro.
Un ruolo centrale nel culto è svolto dalle danze rituali, necessarie a stabilire uno stretto legame tra gli uomini e le divinità. In genere il sacerdote dà un segnale d'inizio danza con un sonaglio di zucca: i tamburi e i canti, poi, spingono al parossismo la frenesia dei danzatori, i quali vengono "afferrati" dalle divinità e "cavalcati" secondo il movimento ritenuto tipico di ciascun loa.
Il clero è suddiviso gerarchicamente secondo le funzioni specifiche, ma non vi è alcuna differenza tra donne e uomini. Se uomo, il sacerdote prende il nome di oungan, se donna mambo. Il ministro di culto di rango più elevato ha nome papaloa o, se donna, mamaloa. Il responsabile delle danze rituali è detto la place. Le cerimonie vengono celebrate in luoghi di culto detti ounfo, edifici che solo in piccola parte si differenziano nell'aspetto dalle grandi case haitiane degli agricoltori.