Biblioteca:Pausania, Periegesi della Grecia, I, 2


1[modifica]

Entrando in città c'è un monumento ad Antiope l'Amazzone. Questa Antiope, dice Pindaro, fu portata via da Piritoo e Teseo, ma Agia di Trezene ne dà il seguente resoconto. Eracle stava assediando Temiscira sul Termodonte, ma non riuscì a prenderla; Antiope, innamoratasi di Teseo, che stava aiutando Eracle nella sua campagna, si arrese alla roccaforte. Questo è il resoconto di Agia. Ma gli Ateniesi affermano che quando arrivarono le Amazzoni, Antiope fu uccisa da Molpadia, mentre Molpadia fu uccisa da Teseo. Anche a Molpadia è dedicato un monumento presso gli Ateniesi.

2[modifica]

Salendo dal Pireo si vedono le rovine delle mura che Conone restaurò dopo la battaglia navale al largo di Cnido. Infatti, quelle costruite da Temistocle dopo la ritirata dei Persiani furono distrutte durante il governo dei Trenta.[1] Lungo la strada ci sono tombe molto famose, quella di Menandro, figlio di Diopite, e un cenotafio di Euripide. Egli stesso andò dal re Archelao e giace sepolto in Macedonia; quanto alle modalità della sua morte (che molti hanno descritto), sia come dicono.

3[modifica]

Così anche ai suoi tempi i poeti vivevano presso le corti dei re, come già Anacreonte che si intratteneva con Policrate, despota di Samo, ed Eschilo e Simonide che si recavano da Iero a Siracusa. Dionisio, in seguito despota in Sicilia, aveva Filosseno alla sua corte e Antigono[2], sovrano della Macedonia, aveva Antagora di Rodi e Arato di Soli. Ma Esiodo e Omero non riuscirono a conquistare la società dei re o la disprezzarono di proposito: Esiodo per la sua boria e la sua riluttanza a viaggiare, mentre Omero, essendo andato molto lontano all'estero, svalutava l'aiuto offerto dai despoti nell'acquisizione di ricchezze rispetto alla sua reputazione tra gli uomini comuni. Eppure anche Omero, nel suo poema, fa vivere Demodoco alla corte di Alcinoo e Agamennone lascia un poeta con la moglie. Non lontano dalle porte c'è una tomba, sulla quale è montato un soldato a cavallo. Non so chi sia, ma sia il cavallo che il soldato sono stati scolpiti da Prassitele.

4[modifica]

Entrando in città c'è un edificio per la preparazione delle processioni, che in alcuni casi si tengono ogni anno, in altri a intervalli più lunghi. Nelle vicinanze c'è un tempio di Demetra, con immagini della dea stessa e di sua figlia, e di Iacco che regge una fiaccola. Sul muro, in caratteri attici, è scritto che si tratta di opere di Prassitele. Non lontano dal tempio c'è Poseidone a cavallo che scaglia una lancia contro il gigante Polibote, riguardo al quale è diffusa tra i Coani la storia del promontorio di Chelone. Ma l'iscrizione del nostro tempo assegna la statua a un altro, e non a Poseidone. Dalla porta del Cerameico ci sono dei portici, davanti ai quali si trovano statue di bronzo di personaggi che avevano qualche titolo di fama, sia uomini che donne.

5[modifica]

Uno dei portici contiene i santuari degli dèi e un ginnasio chiamato Ermes. Al suo interno si trova la casa di Pulytion, nella quale si dice che i più importanti ateniesi svolgessero un rito mistico, parodiando i misteri eleusini. Ma ai miei tempi era dedicata al culto di Dioniso. Questo Dioniso viene chiamato Melpomeno (Menestrello), allo stesso modo in cui chiamano Apollo Musagete (Capo delle Muse). Qui ci sono immagini di Atena [[Peonia]] (guaritrice), di Zeus, di Mnemosine (memoria) e delle Muse, di Apollo, l'offerta votiva e l'opera di Eubulide, e Acrato, un demone che assiste Apollo; si tratta solo di una sua faccia lavorata nel muro. Dopo il recinto di Apollo c'è un edificio che contiene immagini di terracotta, Anfizione, re di Atene, che banchetta con Dioniso e altri dèi. Qui si trova anche Pegaso di Eleutere, che introdusse il dio agli Ateniesi. In questo fu aiutato dall'oracolo di Delfi, che gli ricordò che il dio dimorava ad Atene ai tempi di Icario.

6[modifica]

Anfizione conquistò così il regno. Si dice che Atteo sia stato il primo re dell'attuale Attica. Alla sua morte, Cecrope, il genero di Atteo, ricevette il regno e gli nacquero le figlie Erse, Aglauro e Pandroso e un figlio, Erisittone. Questo figlio non divenne re degli Ateniesi, ma morì mentre il padre era in vita e il regno di Cecrope passò a Cranao, il più potente degli Ateniesi. Si dice che Cranao avesse delle figlie, e tra queste Attide; da lei si chiama il paese Attica, che prima si chiamava Actea. Anfizione, insorto contro Cranao, pur avendo la figlia in moglie, lo depose dal potere. In seguito egli stesso fu bandito da Erittonio e dai suoi compagni di rivolta. Gli uomini dicono che Erittonio non aveva un padre umano, ma che i suoi genitori erano Efesto e Gea.

NOTE[modifica]

  1. 404-403 A.C.
  2. Antigono, detto Gonatas, divenne re di Macedonia nel 283 a.C..