Glaucopide

SCHEDA
Noimage.jpg
IDENTITÀ
Nome orig.: γλαυκῶπις
Altri nomi: -
Etimologia: dagli occhi azzurri, dagli occhi di civetta
Sesso: Femmina
Genitori: [[]] e [[]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
'
[[]]
[[]]
[[{{{consorte3}}}]]
[[{{{consorte4}}}]]
[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Divinità
Sottotipologia: Epiteti
Specificità: Epiteti Individuali
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto:
Indole: -
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

L'epiteto glaucopide caratterizza, per antonomasia, la dea greca Atena. Si tratta di un celebre epiteto omerico, che ricorre in molti luoghi della letteratura greca arcaica.

ETIMOLOGIA[modifica]

La parola glaucopide (dal gr. γλαυκῶπις -ιδος, comp. di γλαυκός «lucente, glauco» e ὤψ ὀπός «sguardo»), viene interpretata secondo due possibili accezioni: dea "dagli occhi glauchi" (azzurri, lucenti) o dea "dagli occhi di civetta".
Le due accezioni in greco antico si sovrappongono: pertanto la dea glaucopide è la dea dai lucenti occhi di civetta. La civetta (e in generale gli strigiformi, cioè i rapaci notturni, fra cui la specie più caratteristica è appunto noctua Minervae), essendo un uccello sacro veniva indicata con un appellativo indiretto, che significava la glauca, l'uccello dagli occhi lucenti, il cui connotato tipico era la sapienza (l'uccello che vede al buio diviene allegoria della ragione, i cui occhi penetrano anche il buio dell'incertezza).

INTERPRETAZIONE[modifica]

La civetta, e in genere i rapaci notturni, erano associati, sin dal tardo mesolitico, a una dea madre della morte e della rigenerazione. Tale divinità femminile preindoeuropea viene a vario titolo assimilata dai popoli semiti e indoeuropei venuti a contatto col mondo del Mediterraneo e dell'Europa del neolitico. In Grecia, le Arpie e le Keres (e in origine le stesse sirene, che nel mito più arcaico erano immaginate come metà uccello e metà donne), sono filiazioni, insieme ad Atena, dell'antica dea madre uccello, il cui culto sopravvive, fra recuperi e demonizzazioni, fino alla diffusione del cristianesimo.
Nell'immaginario cristiano antico e medievale, la dea civetta della sapienza, della morte e della rigenerazione, definitivamente demonizzata e associata all'aspetto conturbante e negativo della femminilità, è collegata alla figura di Lilith (demonizzazione già ebraica della dea madre uccello), e diviene immagine della strega (dal latino volgare striga, latino classico strix, strige, civetta).

CORRELAZIONI[modifica]

Voci[modifica]

Nome Tipologia Origine Sesso
Atena Divinità Greci Femmina

Pagine[modifica]

BIBLIOGRAFIA[modifica]

Fonti Antiche[modifica]

Fonti Moderne[modifica]


Titolo Autore Anno
Dizionario di Mitologia Ferrari, Anna 1999
Dizionario di Mitologia Classica. Dèi, eroi, feste Biondetti, Luisa 1997