Modifica di Ciclopi
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Figli di [[Gea]] e di [[Urano]]. Sono solitamente tre: [[Bronte]], [[Sterope (1)|Sterope]] ed [[Arge (1)|Arge]]; alcuni autori ne citano un quarto, [[Piragmone]]. Erano [[giganti]] con un occhio solo, fabbricavano i fulmini per [[Zeus]]. | Figli di [[Gea]] e di [[Urano]]. Sono solitamente tre: [[Bronte]], [[Sterope (1)|Sterope]] ed [[Arge (1)|Arge]]; alcuni autori ne citano un quarto, [[Piragmone]]. Erano [[giganti]] con un occhio solo, fabbricavano i fulmini per [[Zeus]]. | ||
− | <br>Essi sono dei | + | <br>Essi sono dei mekhanai, degli artigiani inventori, che si dedicavano soprattutto alla metallurgia ed all'architettura. |
==LA RIVOLTA CONTRO URANO== | ==LA RIVOLTA CONTRO URANO== | ||
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==GLI ALTRI CICLOPI== | ==GLI ALTRI CICLOPI== | ||
− | Accanto a questi Ciclopi della generazione uranica, che sembra fossero più dei tre menzionati sopra (alcuni pensano addirittura ad un centinaio), bisogna ricordare delle intere popolazioni a carattere umano od umanoide, stanziate sulla terra, che portavano il medesimo nome. È a questi popoli preistorici che vengono attribuite le costruzioni megalitiche, spesso dette "ciclopiche": in particolare le fortificazioni di [[Tirinto]] ed [[Argo]]. È questo il caso dei ciclopi omerici, e del loro più famoso esponente, [[Polifemo]]. | + | Accanto a questi Ciclopi della generazione uranica, che sembra fossero più dei tre menzionati sopra (alcuni pensano addirittura ad un centinaio), bisogna ricordare delle intere popolazioni a carattere umano od umanoide, stanziate sulla terra, che portavano il medesimo nome. È a questi popoli preistorici che vengono attribuite le costruzioni megalitiche, spesso dette "ciclopiche": ricordo in particolare le fortificazioni di [[Tirinto]] ed [[Argo]]. È questo il caso dei ciclopi omerici, e del loro più famoso esponente, [[Polifemo]]. Nei vari tentativi di localizzare la terra dei Ciclopi descritta da [[Omero]], si sono ipotizzati molti luoghi: la Sicilia (sulla costa orientale presso l'[[Etna]] come dice [[Virgilio]]), le isole Canarie, la Campania (da Baia al Vesuvio). In tutte queste ipotesi l'idea guida è quella che il ciclope non sia altro che una allegoria dei fenomeni vulcanici. |
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<br>Va ricordato infine che col nome generico di Ciclopi vengono comunemente indicati tutti gli esseri mostruosi dotati di un solo occhio frontale, che spesso si riuniscono in veri e propri Popoli mostruosi come gli [[Arimaspi]] della [[Scizia]]; un popolo anonimo che si credeva vivesse nella regione indiana (v. Friedman, 1981, pp. 13-15); e gli eschimesi [[Inugpait]], favolosa razza di giganti dotati di un solo occhio, che vivono oltremare (v. Rink, ''Tales and Traditons of the Eskimo'', 1875, p. 47). | <br>Va ricordato infine che col nome generico di Ciclopi vengono comunemente indicati tutti gli esseri mostruosi dotati di un solo occhio frontale, che spesso si riuniscono in veri e propri Popoli mostruosi come gli [[Arimaspi]] della [[Scizia]]; un popolo anonimo che si credeva vivesse nella regione indiana (v. Friedman, 1981, pp. 13-15); e gli eschimesi [[Inugpait]], favolosa razza di giganti dotati di un solo occhio, che vivono oltremare (v. Rink, ''Tales and Traditons of the Eskimo'', 1875, p. 47). | ||
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==CULTO== | ==CULTO== | ||
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==INTERPRETAZIONE== | ==INTERPRETAZIONE== | ||
È evidentissima in Omero la volontà di descrivere in maniera accentuata lo stato primitivo di questi esseri e la loro condizione subumana. Ciò ha portato a varie interpretazioni razionalistiche del mito. C'è chi ha pensato che i ciclopi siciliani fossero una popolazione di scimmie antropomorfe, per la precisione gorilla; chi ha pensato che l'idea del ciclope monocolo dovesse attribuirsi ai ritrovamenti, avvenuti più volte in Sicilia, di crani di elefanti fossili, nei quali il grosso foro centrale, che corrisponde all'attacco della proboscide, veniva scambiato per un occhio; chi, come Roger Dion, ha visto nel mito dei ciclopi siciliani una satira del popolo dei corinzi e della città di [[Corinto]] in particolare; infine, ed è l'interpretazione più famosa, c'è chi ha visto nei ciclopi dell'[[Odissea]] delle figurazioni allegoriche delle zone vulcaniche e nell'unico occhio le bocche degli stessi vulcani. In questa stessa chiave si possono interpretare tutte le fasi del racconto omerico: i sonni del mostro, alternati a risvegli collerici, sono i "parossismi" o le eruzioni alternate a periodi di pausa: le urla del ciclope, le esplosioni; le materie rigurgitate, le eruzioni laviche; i massi scagliati contro la nave di [[Ulisse]], l'esplosione delle pareti interne del cratere, lanciate a distanza dal vulcano. | È evidentissima in Omero la volontà di descrivere in maniera accentuata lo stato primitivo di questi esseri e la loro condizione subumana. Ciò ha portato a varie interpretazioni razionalistiche del mito. C'è chi ha pensato che i ciclopi siciliani fossero una popolazione di scimmie antropomorfe, per la precisione gorilla; chi ha pensato che l'idea del ciclope monocolo dovesse attribuirsi ai ritrovamenti, avvenuti più volte in Sicilia, di crani di elefanti fossili, nei quali il grosso foro centrale, che corrisponde all'attacco della proboscide, veniva scambiato per un occhio; chi, come Roger Dion, ha visto nel mito dei ciclopi siciliani una satira del popolo dei corinzi e della città di [[Corinto]] in particolare; infine, ed è l'interpretazione più famosa, c'è chi ha visto nei ciclopi dell'[[Odissea]] delle figurazioni allegoriche delle zone vulcaniche e nell'unico occhio le bocche degli stessi vulcani. In questa stessa chiave si possono interpretare tutte le fasi del racconto omerico: i sonni del mostro, alternati a risvegli collerici, sono i "parossismi" o le eruzioni alternate a periodi di pausa: le urla del ciclope, le esplosioni; le materie rigurgitate, le eruzioni laviche; i massi scagliati contro la nave di [[Ulisse]], l'esplosione delle pareti interne del cratere, lanciate a distanza dal vulcano. | ||
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