Biblioteca:Igino, Fabulae 101

Si dice che Telefo, figlio di Eracle e Auge, fu colpito in battaglia da Achille con la lancia di Chirone. Egli di giorno in giorno era sempre più tormentato dal terribile dolore di questa ferita; chiese quindi un oracolo ad Apollo sul rimedio: e il responso fu che nessuno avrebbe potuto medicarlo se non la lancia che l’aveva ferito. Quando Telefo udì questo, si recò presso il re Agamennone e per consiglio di Clitennestra rapì dalla culla il piccolo Oreste minacciando di ucciderlo se gli Achei non lo avessero curato. Gli Achei allora, poiché sapevano da un oracolo che non avrebbero potuto prendere Troia senza la guida di Telefo, non esitarono a riconciliarsi con lui e chiesero ad Achille di risanarlo. Achille rispose di non conoscere l’arte medica; allora Ulisse replicò: «Apollo non parla di te, ma nomina la lancia come autrice della ferita!» Allora fu preparato un rimedio raschiando la ruggine della lancia. Gli Achei poi lo invitarono ad unirsi a loro nella conquista di Troia, ma egli declinò perché aveva sposato Laodice, figlia di Priamo; tuttavia, in cambio del beneficio della guarigione, egli indicò loro i luoghi e i sentieri della Troade e poi ripartì per la Misia.