Differenze tra le versioni di "Sirene (1)"

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==Etimologia==
 
==Etimologia==
Il nome Seirenes non ha una etimologia sicura: può connettersi con seirà (catena, laccio), o col verbo sei-razein (legare con una corda), ambedue con un possibile riferimento alla qualità di incantatrici o maghe. Ma può anche essere fatto risalire a seirios (bruciante, da cui anche Sirio, l'astro della canicola) per alludere ai pericoli dell'ora MERIDIANA, quando il mare in bonaccia sotto il sole implacabile può essere più infido di quello in tempesta: non bisogna dimenticare che Ulisse, giunto presso l'isola delle Sirene si trova all'improvviso fermo, in balla di una inspiegabile bonaccia (Odissea, XII, w. 168-170). Analogamente, collegandolo al periodo delle grandi calure, quando tutto si dissecca, possiamo pensare ad un'altra variante del verbo seirazein, che significa "prosciugare". Ma sono stati proposti anche legami etimologici con l'ebraico sir, canto, e col radicale sanscrito sr, fluido in movimento.
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Il nome Seirenes non ha una etimologia sicura: può connettersi con seirà (catena, laccio), o col verbo sei-razein (legare con una corda), ambedue con un possibile riferimento alla qualità di incantatrici o maghe. Ma può anche essere fatto risalire a seirios (bruciante, da cui anche Sirio, l'astro della canicola) per alludere ai pericoli dell'ora [[Meridiana]], quando il mare in bonaccia sotto il sole implacabile può essere più infido di quello in tempesta: non bisogna dimenticare che Ulisse, giunto presso l'isola delle Sirene si trova all'improvviso fermo, in balla di una inspiegabile bonaccia ([[Odissea, Libro XII]], vv. 168-170). Analogamente, collegandolo al periodo delle grandi calure, quando tutto si dissecca, possiamo pensare ad un'altra variante del verbo seirazein, che significa "prosciugare". Ma sono stati proposti anche legami etimologici con l'ebraico sir, canto, e col radicale sanscrito sr, fluido in movimento.
  
 
==Ulisse e le Sirene==
 
==Ulisse e le Sirene==

Versione delle 23:04, 19 giu 2011

Le Sirene della Mitologia Greca

File:Sirenegreche.jpg
Le Sirene tentano Ulisse

Nella mitologia greca erano figlie di Acheloo, nate dalle gocce di sangue cadute dalle sue ferite quando Eracle gli spezzò un corno, o a lui partorite da Sterope. Esse venivano raffigurate con testa femminile su di un corpo di uccello dai pronunciati attributi femminili (i seni) e dai grandi artigli. A volte la parte inferiore del corpo aveva forma di uovo. Attributo tipico delle Sirene erano gli strumenti musicali: in particolare la lira ed il doppio flauto.

Etimologia

Il nome Seirenes non ha una etimologia sicura: può connettersi con seirà (catena, laccio), o col verbo sei-razein (legare con una corda), ambedue con un possibile riferimento alla qualità di incantatrici o maghe. Ma può anche essere fatto risalire a seirios (bruciante, da cui anche Sirio, l'astro della canicola) per alludere ai pericoli dell'ora Meridiana, quando il mare in bonaccia sotto il sole implacabile può essere più infido di quello in tempesta: non bisogna dimenticare che Ulisse, giunto presso l'isola delle Sirene si trova all'improvviso fermo, in balla di una inspiegabile bonaccia (Odissea, Libro XII, vv. 168-170). Analogamente, collegandolo al periodo delle grandi calure, quando tutto si dissecca, possiamo pensare ad un'altra variante del verbo seirazein, che significa "prosciugare". Ma sono stati proposti anche legami etimologici con l'ebraico sir, canto, e col radicale sanscrito sr, fluido in movimento.

Ulisse e le Sirene


La più celebre narrazione mitica in cui compaiono le Sirene è quella contenuta nell'Odissea: nel suo viaggio sul mare verso l'Alidilà, Ulisse è assediato dalle Sirene che cercano di affascinarlo con il loro canto e dichiarano di conoscere tutto ciò che accade in ogni luogo della terra. Per non cedere alle Sirene, contro le quali era stato posto in guardia dalla maga Circe, Ulisse si fa legare all'albero della nave dai compagni, ai quali ha turato le orecchie con la cera. La moinaccia insita nel fascino delle Sirene corrispondeva alla loro natura infera. Si narrava infatti che esse erano figlie di Ctonia, e cioè delle profondità della terra, ed erano inviate da Persefone. Loro compito era affascinare che giungeva nell'Aldilà, rendendo più dolce la morte (e l'iconografia classica conserva immagini di Sirene maschili, barbate, destinate ad allietare le donne sulle soglie degli inferi). Zeus aveva assegnato alle Sirene l'isola Anthemoessa (la fiorita), la cui immagine coincide con il loro aspetto erotico; ma il prato fiorito su cui stavano le Sirene appariva ai naviganti pieno di cadaveri umani.

Elenco delle Sirene

Secondo Omero:

Secondo Apollodoro:


Riferimenti artistici


L' immagine delle Sirene con il corpo di uccello sopravvisse nell'arte paleocristiana (vedi Ulisse e le Sirene nel cimitero di S. Callisto a Roma).

Le Sirene Medievali

A partire dal XII secolo, però, il nome di Sirene iniziò a designare soprattutto una figura di donna con la parte inferiore del corpo a forma di pesce. Questo particolare tipo di Sirene è documentata letterariamente per la prima volta nel trattato De monstris, del VI secolo.