Differenze tra le versioni di "Iarba"
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− | Giovane re dei Getuli, era un semidio, in quanto figlio di Giove e della ninfa Garamantide. Aspirò alla mano di [[Didone]] ma questa lo respinse volendo mostrarsi fedele alla memoria del marito. Dopo qualche tempo la regina accolse Enea profugo da Troia e se ne innamorò. La Fama riferì tutto a Iarba; secondo Ovidio, il re marciò in armi contro [[Didone]], ma quando arrivò a Cartagine trovò la regina morta, suicida per essere stata abbandonata da [[Enea]]. Iarba allora s'impadronì della città, costringendo alla fuga [[Anna]], sorella di Didone. | + | Giovane re dei [[Getuli]], era un semidio, in quanto figlio di [[Giove]] e della [[ninfa]] [[Garamantide]]. Aspirò alla mano di [[Didone]] ma questa lo respinse volendo mostrarsi fedele alla memoria del marito. Dopo qualche tempo la regina accolse [[Enea]] profugo da [[Troia]] e se ne innamorò. La [[Fama]] riferì tutto a Iarba; secondo [[Ovidio]], il re marciò in armi contro [[Didone]], ma quando arrivò a [[Cartagine]] trovò la regina morta, suicida per essere stata abbandonata da [[Enea]]. Iarba allora s'impadronì della città, costringendo alla fuga [[Anna]], sorella di [[Didone]]. |
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Versione delle 15:10, 5 mag 2011
Giovane re dei Getuli, era un semidio, in quanto figlio di Giove e della ninfa Garamantide. Aspirò alla mano di Didone ma questa lo respinse volendo mostrarsi fedele alla memoria del marito. Dopo qualche tempo la regina accolse Enea profugo da Troia e se ne innamorò. La Fama riferì tutto a Iarba; secondo Ovidio, il re marciò in armi contro Didone, ma quando arrivò a Cartagine trovò la regina morta, suicida per essere stata abbandonata da Enea. Iarba allora s'impadronì della città, costringendo alla fuga Anna, sorella di Didone.