Biblioteca:Igino, Fabulae 96

Achille[modifica]

La Nereidi Teti, poichè aveva saputo che Achille, il figlio che aveva avuto da Peleo, sarebbe morto se fosse andato all’assedio di Troia, lo affidò a Licomede, re dell’isola di Sciro, che lo allevò insieme alle sue figlie vestito da donna e sotto falso nome; le fanciulle infatti lo chiamavano Pirra perche aveva capelli fulvi e in greco «rosso» si dice appunto così. Quando però gli Achei vennero a sapere che Achille si nascondeva a Sciro, inviarono dei messi per pregare re Licomede di mandarlo in aiuto ai Danai. Il re negò che Achille si trovasse presso di lui e anzi li invitò a cercarlo nella reggia; ma poiché non si riusciva a capire chi fosse Achille, Ulisse dispose nell’atrio degli oggetti da donna, tra i quali mise uno scudo e una lancia; poi, a un suo segnale, risuonò improvvisamente uno squillo di tromba e si udirono clangore d’armi e gridi di battaglia. Achille, pensando a un attacco nemico, subito si strappò le vesti femminili e afferrò lancia e scudo: così si fece riconoscere e promise agli Achei il proprio aiuto e i suoi uomini, i Mirmidoni.