Biblioteca:Igino, Fabulae 89

Laomedonte[modifica]

Si dice che Poseidone e Apollo abbiano innalzato un muro tutto intorno a Troia. Il re di Troia Laomedonte fece voto di sacrificare ai due Dèi tutti i capi di bestiame che fossero nati quell’anno nel suo regno, ma poi, per avarizia, non mantenne fede alla promessa. Altri dicono che Laomedonte avesse promesso una ricompensa troppo bassa. Per questo Poseidone mandò un mostro marino a tormentare Troia. Il re fece allora consultare Apollo, il quale, adirato, rispose che per far cessare la pestilenza bisognava offrire al mostro delle fanciulle troiane incatenate. Già molte vergini erano state divorate, quando la sorte cadde su Esione, che venne a sua volta incatenata alle rocce; colà giunsero allora Eracle e Telamone, in viaggio per la Colchide insieme agli Argonauti, e uccisero il mostro. Poi restituirono Esione a suo padre, a patto di portarla con loro in patria, insieme ai cavalli che camminano sull’acqua e sulle spighe, quando fossero ripassati di lì. Anche questa volta Laomedonte venne meno all’impegno preso, rifiutando di consegnare Esione; perciò Eracle preparò una flotta e ritornò per attaccare Troia. Uccise Laomedonte e consegnò il regno al figlio di lui Podarce, ancora bambino, che in seguito venne chiamato Priamo, da priastzai, «per essere stato riscattato». Poi riprese Esione e la diede in sposa a Telamone; frutto di queste nozze fu Teucro.