Biblioteca:Igino, Fabulae 38

Fatiche di Teseo[modifica]

Uccise con le armi alla mano Corinete, figlio di Poseidone; uccise Pitocampte, che costringeva i viandanti ad aiutarlo a piegare fino a terra un pino e poi, quando questi lo avevano afferrato insieme a lui, lo mollava con forza, sicché quelli venivano scagliati violentemente a terra e morivano. Uccise Procruste, figlio di Poseidone; costui, quando uno straniero piuttosto alto capitava dalle sue parti, gli dava un letto corto e tagliava via la parte del corpo in eccedenza; se invece il viandante era di bassa statura, gli dava un letto più lungo e appendendogli ai piedi delle incudini lo stirava finche quello diventava lungo quanto il letto. Scirone, che sedeva su un dirupo a picco sul mare, obbligando chi passava di lì a lavargli i piedi per poi precipitarlo in mare, venne gettato in mare da Teseo, incontrando così la stessa morte; da allora quelle rocce sono dette Scironie. Teseo uccise in duello Cercione, figlio di Efesto, e ammazzò il cinghiale di Crommione; uccise a Maratona il toro che Eracle aveva portato a Euristeo da Creta, nonché il Minotauro nella città di Cnosso.