Biblioteca:Igino, Fabulae 254

Gli uomini e le donne piissimi[modifica]

Antigone, figlia di Edipo, seppellì il fratello Polinice. Elettra, figlia di Agamennone, fu soccorrevole verso il fratello Oreste; Ilione, figlia di Priamo, verso il fratello Polidoro e i genitori. Pelopia, figlia di Tieste, fu rispettosa verso il padre, del quale trasse vendetta; Ipsipile verso il padre Toante, a cui salvò la vita. Calciope, figlia di Eete, non abbandonò il padre dopo che questi aveva perduto il regno. Arpalice, figlia di Arpalico, salvò il padre in guerra e mise in fuga i nemici. Erigone, figlia di Icario, si impiccò dopo la morte del padre. Agave, figlia di Cadmo, in Illiria uccise il re Licoterse e diede il regno al padre. Santippe tenne in vita col proprio latte il padre Micono mentre era recluso in un carcere. Tiro, figlia di Salmoneo, uccise i propri figli a vantaggio di suo padre. Quando in Sicilia avvenne un’ eruzione dell’Etna, Damone sottrasse sua madre alla lava, e così fece Finzia col proprio padre. A Troia, Enea sottrasse all’incendio il padre Anchise, portandolo sulle spalle, e il figlio Ascanio. Cleobe e Bitia erano figli di Cidippe, sacerdotessa di Era Argiva; ella aveva mandato i buoi al pascolo ed essi, poiche erano morti, non erano tornati in tempo per il momento in cui bisognava iniziare la processione che conduceva al tempio di Era sull’acropoli. Se la processione non fosse avvenuta nel momento esatto, la sacerdotessa sarebbe stata messa a morte; in mezzo all’angoscia, Cleobe e Bitia si sottoposero al giogo in luogo dei buoi e condussero la madre Cidippe e gli arredi sacri sul carro sino al tempio. Dopo avere compiuto il sacrificio, Cidippe supplicò Era, in cambio dei riti che aveva compiuto santamente e della pietà dei propri figli verso di lei, che ai propri figli toccasse il bene maggiore che poteva capitare a un uomo. Dopo questa preghiera, i figli ricondussero a casa la madre e il carro e stanchi si abbandonarono al sonno. Il giorno dopo, furono trovati morti. Allora Cidippe comprese bene che per i mortali nulla è meglio della morte e perciò si suicidò.