Biblioteca:Igino, Fabulae 102

Filottete[modifica]

Quando Filottete, figlio di Peante e Demonassa, si trovava nell’isola di Lemno, un serpente lo morse a un piede: questo serpente gli era stato inviato contro da Era, adirata con lui perché solo tra tutti aveva osato costruire la pira funebre di Eracle, quando questi depose le sue spoglie umane e passò tra gli Immortali. Per questo favore Eracle gli aveva donato le sue frecce divine. Ma poiché gli Achei non riuscivano a sopportare il terribile lezzo che proveniva dalla ferita, per ordine di Agamennone egli fu abbandonato in Lemno con le frecce divine, e venne nutrito da un pastore del re Attore, che si chiamava Ifimaco, figlio di Dolope. In seguito agli Achei venne predetto che Troia non poteva essere conquistata senza le frecce di Eracle; allora Agamennone mandò Ulisse e Diomede a sondare le intenzioni di Filottete: ed essi lo convinsero a rappacificarsi e a soccorrerli nell’espugnazione di Troia, e lo condussero via con loro.