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1. Arcade ebbe due figli, Elato e Afida, da Leanira, figlia di Amida, o forse da Meganira, figlia di Croco, oppure, secondo Eumelo, dalla Ninfa Crisopelia. I due figli si divisero il territorio, ma il potere andò interamente a Elato, che sposò Laodice, figlia di Cinira, ed ebbe i figli Stinfalo e Pereo; Afida invece ebbe il maschio Aleo e la femmina Stenebea, che andò sposa a Preto. Dalla sposa Neera, figlia di Pereo, Aleo ebbe una figlia, Auge, e due maschi, Cefeo e Licurgo. Auge fu sedotta da [[Eracle]], e nascose il suo bamùbino nel recinto sacro di [[Atena]], di cui era sacerdotessa. Ma la terra rimase sterile, e l'oracolo rivelò che questo era dovuto a una qualche empietà nel recinto sacro di [[Atena]]; Auge fu scoperta dal padre e consegnata a Nauplio perché la uccidesse; ma Nauplio la diede a Teutrante, re di Misia, che la sposò. Il bambino fu esposto sul monte Partenio, ma una cerva lo allattò, e per questo venne chiamato Telefo. Fu allevato dai pastori di Corinto, e poi andò a Delfi, per avere notizie dei suoi veri genitori: il Dio gli rivelò la verità, e allora Telefo andò in Misia e divenne figlio adottivo di Teutrante. Quando questi morì, gli succedette al trono.  
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2. Da Cleofile, o forse da Eurinome, Licurgo ebbe quattro figli, Anceo, Epoco, Anfidamante e Iaso. Anfidamante ebbe il maschio Melanione e la femmina Antimache, che andò sposa a Euristeo. Da Climene, figlia di Minia, Iaso ebbe la figlia [[Atalanta]]. Il padre aveva esposto la bambina, perché voleva dei figli maschi, ma un'orsa passava spesso di lì e la allattava, fino a che non la trovarono dei cacciatori e la allevarono presso di loro. Diventata adulta, [[Atalanta]] si conservò vergine, e passava il tempo cacciando in luoghi solitari, sempre in armi. Un giorno due centauri, Reco e Neo, cercarono di violentarla, ma la fanciulla li trafisse con le sue frecce e li uccise. E persino partecipò, insieme agli uomini più nobili di tutta l'Ellade, alla caccia del Cinghiale Calidonio; e prese parte anche ai giochi in onore di Pelia, dove combatté con [[Peleo]] e lo vinse. Quando ormai aveva scoperto i suoi genitori, il padre voleva convincerla a sposarsi; allora [[Atalanta]] andò nello stadio, vi piantò nel mezzo un palo di tre cubiti, e sfidò i suoi pretendenti a una gara di corsa fino a questo traguardo: e lei avrebbe corso armata. Chi non fosse riuscito a raggiungerla, sarebbe morto; e chi invece l'avesse raggiunta, l'avrebbe avuta in sposa. Molti ormai erano morti così, quando Melanione, innamorato di lei, venne alla corsa, portando tre mele d'oro, dono di [[Afrodite]]; e durante la gara, le gettò. E la fanciulla si fermò a raccoglierle, fu sconfitta, e Melanione poté sposarla. Si racconta anche che una volta, durante la caccia, essi entrarono nel recinto sacro di [[Zeus]], e si unirono in amore in quel posto: subito vennero trasformati in leoni. Esiodo, e anche altri, dicono che [[Atalanta]] non era figlia di Iaso, ma di Scheneo; Euripide invece dice che era figlia di Menalo, e che sposò non Melanione ma Ippomene. Da Melanione, o forse da [[Ares]], [[Atalanta]] ebbe il figlio Partenopeo, che partecipò alla spedizione contro Tebe.
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Da [[Cleofile]], o forse da [[Eurinome (1)|Eurinome]], [[Licurgo (2)|Licurgo]] ebbe quattro figli, [[Anceo (1)|Anceo]], [[Epoco (1)|Epoco]], [[Anfidamante (8)|Anfidamante]] e [[Iaso (3)|Iaso]]. [[Anfidamante (8)|Anfidamante]] ebbe il maschio [[Melanione (1)|Melanione]] e la femmina [[Antimache]], che andò sposa a [[Euristeo]]. Da [[Climene (7)|Climene]], figlia di [[Minia]], [[Iaso (3)|Iaso]] ebbe la figlia [[Atalanta]]. Il padre aveva esposto la bambina, perché voleva dei figli maschi, ma un'orsa passava spesso di lì e la allattava, fino a che non la trovarono dei cacciatori e la allevarono presso di loro. Diventata adulta, [[Atalanta]] si conservò vergine, e passava il tempo cacciando in luoghi solitari, sempre in armi. Un giorno due centauri, [[Reco (2)|Reco]] e [[Neo]], cercarono di violentarla, ma la fanciulla li trafisse con le sue frecce e li uccise. E persino partecipò, insieme agli uomini più nobili di tutta l'[[Ellade]], alla caccia del [[Cinghiale calidonio]]; e prese parte anche ai giochi in onore di [[Pelia (1)|Pelia]], dove combatté con [[Peleo]] e lo vinse. Quando ormai aveva scoperto i suoi genitori, il padre voleva convincerla a sposarsi; allora [[Atalanta]] andò nello stadio, vi piantò nel mezzo un palo di tre cubiti, e sfidò i suoi pretendenti a una gara di corsa fino a questo traguardo: e lei avrebbe corso armata. Chi non fosse riuscito a raggiungerla, sarebbe morto; e chi invece l'avesse raggiunta, l'avrebbe avuta in sposa. Molti ormai erano morti così, quando [[Melanione (1)|Melanione]], innamorato di lei, venne alla corsa, portando tre mele d'oro, dono di [[Afrodite]]; e durante la gara, le gettò. E la fanciulla si fermò a raccoglierle, fu sconfitta, e [[Melanione (1)|Melanione]] poté sposarla. Si racconta anche che una volta, durante la caccia, essi entrarono nel recinto sacro di [[Zeus]], e si unirono in amore in quel posto: subito vennero trasformati in leoni. Esiodo, e anche altri, dicono che [[Atalanta]] non era figlia di [[Iaso (3)|Iaso]], ma di [[Scheneo (1)|Scheneo]]; Euripide invece dice che era figlia di [[Menalo (1)|Menalo]], e che sposò non [[Melanione (1)|Melanione]] ma [[Ippomene]]. Da [[Melanione (1)|Melanione]], o forse da [[Ares]], [[Atalanta]] ebbe il figlio [[Partenopeo]], che partecipò alla spedizione contro [[Tebe (1)|Tebe]].
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1[modifica]

Arcade ebbe due figli, Elato e Afida, da Leanira, figlia di Amicla, o forse da Meganira, figlia di Crocone, oppure, secondo Eumelo, dalla ninfa Crisopelia. I due figli si divisero il territorio, ma il potere andò interamente a Elato, che sposò Laodice, figlia di Cinira, ed ebbe i figli Stinfalo e Pereo; Afida invece ebbe il maschio Aleo e la femmina Stenebea, che andò sposa a Preto. Dalla sposa Neera, figlia di Pereo, Aleo ebbe una figlia, Auge, e due maschi, Cefeo e Licurgo. Auge fu sedotta da Eracle, e nascose il suo bambino nel recinto sacro di Atena, di cui era sacerdotessa. Ma la terra rimase sterile, e l'oracolo rivelò che questo era dovuto a una qualche empietà nel recinto sacro di Atena; Auge fu scoperta dal padre e consegnata a Nauplio perché la uccidesse; ma Nauplio la diede a Teutrante, re di Misia, che la sposò. Il bambino fu esposto sul monte Partenio, ma una cerva lo allattò, e per questo venne chiamato Telefo. Fu allevato dai pastori di Corinto, e poi andò a Delfi, per avere notizie dei suoi veri genitori: il Dio gli rivelò la verità, e allora Telefo andò in Misia e divenne figlio adottivo di Teutrante. Quando questi morì, gli succedette al trono.

2[modifica]

Da Cleofile, o forse da Eurinome, Licurgo ebbe quattro figli, Anceo, Epoco, Anfidamante e Iaso. Anfidamante ebbe il maschio Melanione e la femmina Antimache, che andò sposa a Euristeo. Da Climene, figlia di Minia, Iaso ebbe la figlia Atalanta. Il padre aveva esposto la bambina, perché voleva dei figli maschi, ma un'orsa passava spesso di lì e la allattava, fino a che non la trovarono dei cacciatori e la allevarono presso di loro. Diventata adulta, Atalanta si conservò vergine, e passava il tempo cacciando in luoghi solitari, sempre in armi. Un giorno due centauri, Reco e Neo, cercarono di violentarla, ma la fanciulla li trafisse con le sue frecce e li uccise. E persino partecipò, insieme agli uomini più nobili di tutta l'Ellade, alla caccia del Cinghiale calidonio; e prese parte anche ai giochi in onore di Pelia, dove combatté con Peleo e lo vinse. Quando ormai aveva scoperto i suoi genitori, il padre voleva convincerla a sposarsi; allora Atalanta andò nello stadio, vi piantò nel mezzo un palo di tre cubiti, e sfidò i suoi pretendenti a una gara di corsa fino a questo traguardo: e lei avrebbe corso armata. Chi non fosse riuscito a raggiungerla, sarebbe morto; e chi invece l'avesse raggiunta, l'avrebbe avuta in sposa. Molti ormai erano morti così, quando Melanione, innamorato di lei, venne alla corsa, portando tre mele d'oro, dono di Afrodite; e durante la gara, le gettò. E la fanciulla si fermò a raccoglierle, fu sconfitta, e Melanione poté sposarla. Si racconta anche che una volta, durante la caccia, essi entrarono nel recinto sacro di Zeus, e si unirono in amore in quel posto: subito vennero trasformati in leoni. Esiodo, e anche altri, dicono che Atalanta non era figlia di Iaso, ma di Scheneo; Euripide invece dice che era figlia di Menalo, e che sposò non Melanione ma Ippomene. Da Melanione, o forse da Ares, Atalanta ebbe il figlio Partenopeo, che partecipò alla spedizione contro Tebe.