Wendigo

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
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oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Pellerossa
Continente: Americhe
Area: Nordamerica
Paese: Canada
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Algonchini
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Creature Fantastiche
Sottotipologia: Umanoidi
Specificità: Uomini Selvaggi
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Uomo-Animale
Indole: Malevola
Elemento: Terra
Habitat: Foresta
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE


La credenza ad esseri umanoidi, per lo più di statura superiore all'umana, spesso cannibali coperti di peli, che non conoscono l'uso di armi se non delle pietre, è diffusa in tutta la regione orientale del Canada e degli Stati Uniti settentrionali. Il nome Windigo, di origine algonchina, è quello più frequentemente usato per indicare questi esseri, anche se con delle varianti fonetiche (Witiko, Windigo, Wittiko). Troviamo inoltre nel Maine la denominazione Kiwakwe, e tra gli Uroni quella di Strendu, riferite a giganti mangiatori di uomini, alti come alberi. Tra gli Eschimesi abbiamo i Tornii o Toonijuk; nello Yukon i Mahoni, nella Colombia Britannica i Sasquatch, oggi divenuti più celebri di tutti; ed ancora tra i Micmac i Gugwe, nel Canada centrale i Weetigo, dagli occhi gialli e i lunghi canini. Nel Quebec il gigante antropofago prende, oltre a quello comune di Witiko, anche i nomi di Kokotshe, Atchen e Misabe.
Le abitudini di questi esseri li avvicinano a certi animali: si grattano il corpo contro la corteccia degli alberi, emettono soffi o urla belluine; inoltre una descrizione abbastanza comune li dice «giganti di pietra» o Dzoavits, come li chiamano gli Shoshoni. Questa strana denominazione può far riferimento tanto all'uso che essi fanno delle pietre come armi; quanto a certi racconti secondo i quali essi, dopo essersi strofinati nella corteccia di alberi resinosi, si rivolterebbero nella terra, che rimane attaccata al pelo, formando attorno al loro corpo una specie di corazza di pietre o di terra (v. Hailò Laux; Memegwicio; Nakani).