Tanit

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Femmina
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
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[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Fenicia
Continente: Asia
Area: Medio Oriente
Paese: Libano
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Fenici
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Divinità
Sottotipologia: Divinità delle Astrazioni
Specificità: Divinità dell'Amore
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento: Terra
Habitat: Cielo
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Amore

Massima dea cartaginese corrispondente, con molta probabilità, ad Ishtar; fu sposa di Baal, dea dell'Amore e patrona di Cartagine.

CULTO[modifica]

Da alcune scoperte archeologiche nei possedimenti cartaginesi in Italia risulta che alla dea Tanit venivano sacrificati bambini e piccoli animali. Nell'isola di Mozia, vicino a Marsala si sono trovate, unitamente ai simulacri di Tanit, urne contenenti ossa di bambini bruciati. Il crudele rito del sacrificio dei fanciulli venne abbandonato dai Fenici per imposizione dei Greci, in seguito alla loro vittoria sui Cartaginesi nel 480 a.C. Il culto di Tanit come dea dell'Amore e della Voluttà fu introdotto anche a Roma sotto il regno di Settimio Severo. I Romani la identificarono con Giunone e con Venere e la chiamarono Juno Caelestis.

PERSONAGGI SIMILI[modifica]