Melusina

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Femmina
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Sorellastre:
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Folklore
Continente: Europa
Area: Europa Centrale
Paese: Francia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: -
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Creature Fantastiche
Sottotipologia: Piccolo Popolo
Specificità: Fate
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Uomo-Animale
Indole: Neutrale
Elemento: Acqua
Habitat: Fiume
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

È la mitica fata fondatrice della dinastia dei Lusignan, uno dei personaggi più famosi della mitologia popolare francese. Nei suoi tratti essenziali la leggenda (i cui primi accenni li troviamo già nel XII secolo e che diviene opera letteraria tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, ad opera di Jean d'Arras e di Couldrette) si può riassumere come segue.

La leggenda[modifica]

Elinas, re d'Albania, avendo perso la sua sposa, per dimenticare il suo dolore, si immergeva nei boschi, facendo battute di caccia. Giunto presso una fontana incontra una fata acquatica, straordinariamente bella, di nome Pressine. Ben presto questo incontro gli fa dimenticare il dolore per la sposa perduta, ed infine egli chiede alla bella fata di sposarlo. Pressine accetta, ma mette come condizione assoluta che il re non abbia mai la curiosità di assistere alla nascita dei suoi figli. Tempo dopo, celebrate le nozze, nascono tre gemelle, Melusina, Melior e Palatine; ma il re dimentica la sua promessa ed entra nella camera della fata, mentre questa sta lavando le neonate. Il tabù è così rotto, e Pressine fugge, portando con se le tre bambine, nonostante i pianti del re Elinas.
Divenute grandi le tre fanciulle, avendo saputo del torto fatto dal loro padre a Pressine, decidono di vendicarla. Melusina si prende cura di organizzare tutto e le tre sorelle rapiscono Elinas, ormai divenuto vecchio, rinchiudendolo in una montagna. Credendo di aver compiuto un'opera di giustizia, raccontano tutto alla madre. Ma questa, sempre innamorata del marito, nonostante la mancanza da lui commessa, le maledice, condannando, in particolare, Melusina ad assumere ogni sabato l'aspetto di serpente dalla cintura in basso.
L'unico modo per scampare a questo castigo sarebbe stato di trovare uno sposo che promettesse, e mantenesse la promessa, di non volerla mai vedere di sabato, sotto il suo aspetto ibrido. Se ciò fosse avvenuto, ella avrebbe potuto vivere e morire come tutti; se invece l'interdizione fosse stata violata, la sua condanna sarebbe durata per l'eternità.
Melusina inizia così una vita di nomade, finché un bel giorno, in Francia, non incontra il cavaliere Raymondin, discendente di una famiglia bretone. La storia di Elinas si ripete, anche nei particolari, ancora una volta. I due si innamorano e si sposano, a condizione che Raymondin non voglia mai vedere Melusina di sabato, nè sia curioso di sapere il perché di tale proibizione. Melusina fonda la città di Lusignan e ne costruisce il castello; col tempo, da anche a Raymondin dieci figli. Purtroppo ognuno di questi è marchiato da una qualche anomalia fisica, segno della discendenza da un essere ultraumano: il primo era. più largo che alto, ed aveva enormi orecchie; il secondo aveva invece un orecchio piccolo e l'altro enorme; il terzo aveva un occhio più in basso dell'altro; il quarto aveva su una guancia l'impronta di una unghiata di leone; il quinto aveva un solo occhio, ma in compenso poteva vedere distintamente a venti leghe di distanza; il sesto aveva un solo dente anteriore, che usciva dalla bocca, e che era largo un buon pollice (di qui il suo nome di Geoffroy le Grand' Dent; sarà di fatto l'antenato della dinastia Lusignan ed è l'unico personaggio certamente storico della leggenda; visse tra il XII e il XIII secolo); il settimoo aveva un marchio peloso sulla punta del naso; dell'ottavo e del nono non abbiamo notizie; il decimo aveva tre occhi, di cui uno al centro della fronte.
A parte queste anomalie fisiche, ed a parte la ferocia dimostrata da uno dei figli, Geoffroy le Grand' Dent, tutto andava per il meglio. Ma un personaggio invidioso della prosperità di cui godeva la nuova casata, insnuò a Raymondin dei sospetti sulla strana proibizione: e se per caso ella si fosse incontrata con un amante? Roso dal sospeso egli va un sabato a spiare la sua sposa e la vede trasformata in donna-serpente. Il tabù è così violato, e Melusina deve fuggire via, condannata ormai per l'eternità alla sua punizione. Mutata in un serpente con ali di pipistrello, la fata vola via dal castello, al quale sembra sia tornata in seguito solo per annunciare la prossima morte di qualcuno dei Lusignan.

INTERPRETAZIONE[modifica]

La storia di Melusina ha affascinato per secoli gli uomini di cultura che, oltre ad averla rielaborata più volte come materiale romanzesco, poetico o narrativo, hanno cercato le spiegazioni dei significati nascosti. Abbiamo così interpretazioni psicanalitiche, strutturaliste, storiche, mitico-religiose, sociologiche e così via. Come la storia, anche il nome ha esercitato un forte potere di attrazione, tanto che le spiegazioni e le fonti etimologiche che ne sono state proposte, costituiscono un lungo elenco. Melusina potrebbe derivare: da una presunta divinità ariana di nome Milushi; dalla fusione dei nomi di due località contermini della Francia; dal celtico mi lysowen, metà serpente; da latino melus, melodioso; da Mater Lucina, con riferimento alla fecondità procreativa; dall'anagramma di Lusignan, anticamente chiamata Lusignem; dalle fate etruche Lasa.

MUSICA[modifica]

  • Felix Mendelssohn-Bartholdy, La favola della bella Melusina, ouverture.