Delphyne

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È il nome che, secondo la tarda letteratura greca, aveva il drago di sesso femminile ucciso con una freccia dal dio Apollo nella località in cui fonderà il tempio di Delfi. Il particolare inusuale del sesso femminile del mostro è contenuto unicamente nell'Inno omerico ad Apollo; nei testi successivi, l'oppositore del dio diventa di sesso maschile ed assume il nome più noto di Pitone. Delphyne era stata la balia del mostruoso Tifone, il figlio che Era aveva generato da sola, senza l'intervento di alcun maschio, in risposta al parto tutto maschile di Zeus, che aveva procreato Atena. Apollodoro la chiama emi-ther, semi-bestia, il che fa pensare che la sua forma fosse ibrida, metà di donna e metà di serpente. Un altro mito fa invece di Delphyne il drago incaricato da Tifone di custodire i nervi ed i tendini tagliati a Zeus, drago che fu abilmente giocato da Ermes e Pan. Le due leggende possono riferirsi a due esseri distinti come ad uno solo. Il fatto che la descrizione del secondo parli anch'essa di un ibrido donna-serpente, fa pensare che si tratti di un mostro unico.