Camerte

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[]] e [[]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
'
[[]]
[[]]
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[[{{{consorte4}}}]]
[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Italia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Romani
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Umani
Sottotipologia: Nobili
Specificità: Sovrani
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento:
Habitat:
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Giovane e biondo signore di Amicle, città del Lazio collocata tra Terracina e Gaeta che secondo una leggenda fu distrutta dopo la sua morte da un'invasione di serpenti. Pare che il suo regno non si limitasse a quell'insediamento: stando a quel che dice Virgilio, al tempo dello sbarco di Enea in Italia egli era il sovrano più potente del Lazio.

MORTE[modifica]

Figlio del rutulo Volcente, Camerte si alleò con Turno nella guerra contro i troiani di Enea, per via delle comuni origini. Cadde in battaglia, colpito proprio dalla spada del capo troiano, nel fuggifuggi delle schiere italiche per l'orrenda fine di Tarquito.

Poi insegue Anteo e Luca, che in prima fila combattono
con Turno, il forte Numa e il biondo Camerte
figlio di Volcente magnanimo, il più ricco di terre
che visse tra la gente d'Ausonia, re della tacita Amicle.
Quale Egeone, che, dicono, avesse centinaia di braccia e di mani,
e da cinquanta bocche spirasse le fiamme
dal petto, quando, contro i fulmini lanciati da Giove, batteva
cinquanta scudi e cinquanta spade impugnava;
così per tutta la piana vincendo Enea s'infuriò, poi che
intiepidì il ferro nel sangue.

(Virgilio, Eneide)


In seguito Giuturna, la ninfa sorella di Turno, prese l'aspetto del fantasma di Camerte per aizzare gli italici a violare la tregua stipulata nel frattempo tra i due eserciti.

Tale una languidezza rimirando,
e tal del volgo un sussurrare udendo
Iuturna, sua sorella, infra le schiere
gittossi, e di Camerte il volto prese.
D'alto legnaggio, di valor paterno,
e di propria virtute era Camerte
famoso in fra la gente.

(Virgilio, Eneide)

INTERPRETAZIONE[modifica]

Non è chiaro nell'Eneide, unico testo in cui si parla di Camerte, come il giovane rutulo fosse diventato re di un territorio diverso da quello natale, per giunta molto più grande. Desta inoltre stupore il fatto che Camerte non sia presentato nel libro VII, quando Virgilio passa in rassegna tutti i principali antagonisti italici di Enea. Ma essendo l'Eneide poema rimasto incompiuto e senza revisione per la morte improvvisa dell'autore, è da ritenersi che nelle sue intenzioni i versi dedicati a Camerte dovessero essere più numerosi. I due passi in cui il re amiclano è nominato sono comunque sufficienti per inserirlo tra gli eroi caratterizzati da kalokagathìa (egli è allo stesso tempo bello, valoroso in guerra e nobile d'animo).

CORRELAZIONI[modifica]

Voci[modifica]

Nome Tipologia Origine Sesso
Amicle (2) Luoghi Romani Neutro
Enea Semidèi Greci Maschio
Luca Umani Romani Maschio
Rutuli
Turno
Volcente Umani Romani Maschio

Pagine[modifica]

BIBLIOGRAFIA[modifica]

Fonti Antiche[modifica]


ATTENZIONE: Nessun risultato.

Fonti Moderne[modifica]


Titolo Autore Anno
Dizionario di Mitologia Ferrari, Anna 1999
Dizionario di Mitologia Classica. Dèi, eroi, feste Biondetti, Luisa 1997