Biblioteca:Igino, Fabulae 21

Dopo che gli Argonauti passarono attraverso le rupi Cianee, dette anche Simplegadi, ed entrarono nel mare chiamato Eussino, per volontà di Era giunsero nel loro errare all’isola di Dia. Qui trovarono, naufraghi, nudi e privi di ogni mezzo, i figli di Frisso e Calciope: Argo, Frontide, Mela e Cilindro. Essi esposero a Giasone le proprie peripezie: mentre stavano navigando per ritornare dal nonno Atamante, erano naufragati ed erano giunti lì. Giasone li accolse e prestò loro soccorso; ed essi guidarono Giasone sino alla Colchide attraverso il fiume Termodonte. Quando furono non lontano dalla Colchide, fecero nascondere la nave e raggiunsero la loro madre Calciope, sorella di Medea, alla quale parlarono dell’aiuto che avevano ricevuto da Giasone e del motivo per cui era arrivato. Allora Calciope si rivolge a Medea e la conduce, assieme ai propri figli, da Giasone. Quando lo vide, Medea riconobbe che era lui l’uomo che aveva amato in sogno, per impulso di Era; gli promette tutto, e insieme lo conducono al tempio.