Biblioteca:Igino, Fabulae 201

Autolico[modifica]

Ermes concesse ad Autolico, che aveva generato da Chione, il dono di essere il ladro più abile e di non venire mai sorpreso in flagrante; gli concesse anche di mascherare nella forma che desiderava qualsiasi cosa avesse rubato, facendola diventare nera da bianca o bianca da nera, con le coma se non le aveva o senza corna se le aveva. Egli aveva l’abitudine di razziare il bestiame di Sisifo, senza che questi riuscisse a sorprenderlo; ma Sisifo si accorse di essere derubato perché le greggi di Autolico crescevano di numero e le sue diminuivano. Allora, per poterlo smascherare, incise un segno sotto lo zoccolo delle pecore. Autolico lo derubò nel solito modo, ma Sisifo si recò da lui e dopo avere identificato dal segno sotto gli zoccoli le pecore che l’altro gli aveva sottratto se le riprese. Mentre si trovava presso di lui, Sisifo sedusse Anticlea, figlia di Autolico, che poi fu data in sposa a Laerte. Da lei nacque Ulisse: e questo è il motivo per cui alcuni scrittori affermano che costui era figlio di Sisifo. Ecco la ragione per cui Ulisse fu astuto.