Biblioteca:Igino, Fabulae 19

Fineo il trace, figlio di Agenore, ebbe da Cleopatra due figli che poi accecò per le calunnie della loro matrigna. A quanto pare Apollo aveva concesso a questo stesso Fineo il dono della divinazione; ma poiché rivelava le intenzioni degli Dèi, Zeus lo accecò e mise alle sue calcagna le Arpie - i cosiddetti cani di Zeus - perché lo tormentassero portandogli via il cibo dalla bocca. Quando gli Argonauti arrivarono da lui e gli chiesero di indicare loro la strada, Fineo si disse disposto a farlo, purché lo liberassero dal suo castigo; allora Calai e Zetes, figli di Orizia e di Borea, che pare avessero capo e piedi alati, cacciarono le Arpie nelle isole Strofadi, liberando così Fineo dalla sua condanna. L ‘indovino insegnò dunque agli Argonauti il modo per passare le Simplegadi: avrebbero dovuto lanciare una colomba tra le rocce, aspettare che cozzassero tra loro e insinuarvisi subito dopo, approfittando del successivo riflesso. Così gli Argonauti, grazie al consigli di Fineo, riuscirono a superare le Simplegadi.