Biblioteca:Igino, Fabulae 170

Le figlie di Danao e le loro vittime[modifica]

Midea uccise Antimaco; Filomea Pantio; Scilla Proteo; Anficomone Plessippo; Evippe Agenore; Demodice Crisippo; Iale Perio; Trite Encelado; Damone Amintore; Ippotoe Obrimo; Mirmidone Mineo; Euridice Canto; Cleo Asterio; Arcadia Xanto; Cleopatra Metalce; Fila Filino; Ipparete Proteone; Crisotemide Asteride; Pirante Atamante; Armoasbo; Glaucippe Niavio; Demofile Panfilo; Autodice Clito; Polissena Egitto; Ecabe Driante; Acamante Ecnomino; Arsalte Efialte; Monuste Euristene; Amimone Midamo; Elice Evidea; Eme Polidettore; Poliba Iltonomo; Elitta Casso; Elettra Iperanto; Eubule Demarco; Daplidice Pugnone; Ero Andromaco; Europome Atlete; Pirante Plessippo; Critomedia Antipafo; Pirene Dolico; Eufeme Iperbio; Temistagora Podasimo; Celano Aristonone; Itea Antioco; Erato Eudemone. Ipermnestra salvò Linceo. Costui, dopo la morte di Danao che gli fu annunciata per primo da Abante, mentre si guardava attorno in un tempio alla ricerca di un dono da offrirgli, vide per caso lo scudo che Danao aveva consacrato a Era e che portava in gioventù; lo staccò, lo donò ad Abante e istituì i giochi che si celebrano ogni quattro anni e vengono chiamati dello «scudo ad Argo». In questi giochi, chi vince la gara di corsa viene premiato non con una corona ma con uno scudo. Quanto alle Danaidi, dopo la morte del padre sposarono uomini di Argo, e da questa unione deriva la gente detta dei Danai.