Biblioteca:Igino, Fabulae 147

Trittolemo[modifica]

Mentre Cerere stava cercando la figlia, giunse dal re Eleusino, la cui moglie Cotonea aveva appena partorito il piccolo Trittolemo, e si finse balia da latte; la regina la assunse volentieri come nutrice per il figlio. Cerere, volendo rendere immortale questo suo figlio di latte, di giorno lo nutriva con latte divino, e di notte, di nascosto, lo metteva nel fuoco.Perciò il piccolo cresceva più di quanto generalmente crescono i mortali; i genitori se ne accorsero e la tennero d’occhio, e quando Cerere fu sul punto di mettere il bimbo nel fuoco, il padre ne fu terrorizzato. La Dea, adirata, fece cadere Eleusino a terra esanime, ma concesse a Trittolemo, suo figlio di latte, un privilegio eterno: gli donò il suo cocchio, trainato da draghi, per diffondere la coltivazione del grano. Trasportato dai drago, Trittolemo seminò grano per tutta la terra; quando tornò a casa, Celeo ordinò che in cambio dei suoi benefici fosse ucciso. Quando però la cosa si riseppe, per ordine di Cerere dovette lasciare il suo regno a Trittolemo. Questi lo chiamò Eleusi, dal nome di suo padre, e istituì in onore di Cerere dei giochi sacri, che in greco sono chiamati Tesmoforie.