Biblioteca:Esiodo, Teogonia - 28 Ecate

E Asteria incinse, e a vita diede Ecate, cui sopra tutti
Zeus Cronide onorò, le die' fulgidissimi doni:
parte le die' della terra, del mare che mai non si miete:
ed anche ella ha potere nel cielo gremito di stelle,
e piú d'ogni altra, onore fra i Numi immortali riscuote.
Ed anche adesso, quando qualcuno degli uomini in terra
fa sacrifizi, e placa, secondo le usanze, i Celesti,
Ecate invoca per nome. E onore accompagna un mortale,
quando la Dea le sue preghiere benevole intende;
e gli concede prosperità: ché ben grande è sua possa.
Perché di quanti nacquer da Gea e da Urano, ed onori
ebbero, questa Dea parte ha degli onori d'ognuno;
perché duro con lei non fu Zeus, né nulla le tolse
di quanto ella avea già fra i Numi piú antichi, i Titani,
bensí tutta la parte che allor possedeva, possiede.
Né meno onor la Dea, perché figlia è unica, ottenne,
non della terra parte minore, del cielo e del mare,
ma anzi assai di piú: ché molto l'onora il Cronide.
E sta presso a chi vuole proteggere, e molto gli giova.
Nell'assemblea, prevale fra gli uomini l'uom ch'ella brama:
quando alla guerra, sterminio degli uomini, s'arman le genti,
Ecate qui, la Diva, si mostra, ed a quelli che vuole,
volonterosa gloria concede, concede vittoria:
dove giustizia si parte, vicino ai re giusti ella siede:
anche allorché negli agoni contendono gli uomini, giova:
ché anche presso a loro si reca la Diva e li assiste,
e chi di gagliardia prevalse, di forza, il bel premio
agevolmente guadagna, ricopre i suoi figli di gloria.
Ai cavalieri anche sa, quando vuole, recare assistenza.
E a chi nel glauco mare travaglia, e tra l'ira dei flutti
Ecate invoca, e l'Enosigeo che profondo rimbomba,
la celeberrima Dea, facilmente concede ogni preda,
agevolmente, e, dopo scovata, se vuole, la toglie.
Moltiplicare il bestiame nei chiusi ella può con Ermes.
Le mandre dei giovenchi, le greggi gremite di capre,
le mandrïe lanose di pecore, ov'essa lo voglia,
da pochi a molti capi, da molti riduce a ben pochi.
Cosí costei, che fu di sua madre l'unica figlia,
onor su tutti i Nomi che nacquer piú antichi, riscote.
E protettrice il Cronide dei pargoli tutti la fece
che gli occhi dopo lei dischiusero ai raggi del sole:
cosí da prima fu tutrice onorata ai bambini.