Differenze tra le versioni di "Anahita"
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Versione delle 13:01, 7 nov 2011
L’antica dea persiana dell’acqua, dea della fertilità e protettrice delle donne, nonché dea della guerra. Il suo nome significa “l’immacolata”.
Anahita era molto popolare ed è una delle forme della “Grande Dea” presente in molte delle antiche religioni orientali (come per esempio la dea siriano-fenicia Anath). È collegata ai fiumi e ai laghi e alle acque della nascita. Talvolta Anahita è considerata la sposa di Mithra. Quando la Persia conquistò Babilonia (VI secolo a.C.), Anahita cominciò a presentare alcune somiglianze con la dea Ishtar. Da allora il suo culto incluse anche la pratica della prostituzione rituale nei templi. Durante il regno del re Artaserse (436-358 a.C.) furono eretti molti templi in suo onore a Soesa, Ecbatana e in Babilonia. I Lidi la identificarono con la “Grande Madre”; i Greci (a seconda che la considerassero rispettivamente dea della fertilità o della guerra) con Afrodite o Artemide.
Iconografia
Viene raffigurata come una vergine, vestita di un mantello d’oro e con una tiara di diamanti (a volte con in mano una brocca d’acqua).
Attributi
Suoi animali sacri sono la colomba e il pavone.