Vouivre (1)

SCHEDA
Noimage.jpg
IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio e Femmina
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
{{{consorte}}} {{{figlio}}}
[[{{{consorte1}}}]]
[[{{{consorte2}}}]]
[[{{{consorte3}}}]]
[[{{{consorte4}}}]]
[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Folklore
Continente: Europa
Area: Europa Centrale
Paese: Francia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Savoia
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Creature Fantastiche
Sottotipologia: Animali
Specificità: Rettili
Subspecifica: Draghi
CARATTERI
Aspetto: Animale
Indole: Malevola
Elemento: Terra
Habitat: Grotta
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Nella regione francese delle Alpi viveva un drago chiamato vouivre, nome derivato dal latino vipera. Il vouivre era una creatura maestosa, che portava gioielli preziosi quanto i tesori che si diceva custodisse. Le sue squame brillavano come diamanti; sul capo portava una corona di perle e al centro della fronte troneggiava un granato rosso che serviva da occhio. La pietra era così luminosa che quando volava, il drago sembrava avvolto dalle fiemme e per secoli i genitori francesi raccontarono ai loro figli che le stelle cadenti indicavano il suo passaggio nel cielo stellato.
Una volta all'anno, la creatura diventava vulnerabile; lasciava la sua tana (le rovine di un antico castello o di un'abbazia, o forse la grotta o il crepaccio di una montagna) e volava verso i laghi e i fiumi per bagnarsi ed abbeverarsi. Quando entrava nell'acqua, toglieva il prezioso granato e lo appoggiava sul terreno. In quello stato di completa cecità, placava la sua sete.
Chiunque fosse stato tanto coraggioso da avvicinarsi alla bestia e rubare la pietra sarebbe diventato ricco come un re, mentre il drago, privato della vista, sarebbe morto in breve tempo.
A quanto sembra però nessuno fu così temerario da provarci ed il drago visse indisturbato per secoli.