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In origine dio uranico, diviene posteriormente una divinità della guerra e del diritto; è chiamato il "dio monco" perchè la sua mano fu divorata dal lupo [[Fenrir]] quando gli [[Asi]] lo incatenarono.
 
In origine dio uranico, diviene posteriormente una divinità della guerra e del diritto; è chiamato il "dio monco" perchè la sua mano fu divorata dal lupo [[Fenrir]] quando gli [[Asi]] lo incatenarono.
Figlio di [[Odino]] e di [[Frigga]] era dio della sapienza, della forza e della guerra, veniva identificato con [[Marte]]. Fu adorato dai Tencteri, dai Semnoni e dai Goti che pare gli sacrificassero i prigionieri, appendendo inoltre le armi prese al nemico ai rami del bosco a lui sacro. Nel VI secolo, presso gli Scandinavi, era ritenuto ancora il maggiore degli dei; poi, pian piano, perse la sua preminenza, così come l'aveva persa in Germania. Con il suo nome è stato formato il vocabolo martedì in tutte le lingue germaniche.
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Figlio di [[Odino]] e di [[Frigg]] era dio della sapienza, della forza e della guerra, veniva identificato con [[Marte]]. Fu adorato dai Tencteri, dai Semnoni e dai Goti che pare gli sacrificassero i prigionieri, appendendo inoltre le armi prese al nemico ai rami del bosco a lui sacro. Nel VI secolo, presso gli Scandinavi, era ritenuto ancora il maggiore degli dei; poi, pian piano, perse la sua preminenza, così come l'aveva persa in Germania. Con il suo nome è stato formato il vocabolo martedì in tutte le lingue germaniche.
  
 
[[Categoria:Mitologia Norrena]]
 
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[[Categoria:Divinità della Guerra]]
 
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Versione delle 12:40, 1 dic 2009

In origine dio uranico, diviene posteriormente una divinità della guerra e del diritto; è chiamato il "dio monco" perchè la sua mano fu divorata dal lupo Fenrir quando gli Asi lo incatenarono. Figlio di Odino e di Frigg era dio della sapienza, della forza e della guerra, veniva identificato con Marte. Fu adorato dai Tencteri, dai Semnoni e dai Goti che pare gli sacrificassero i prigionieri, appendendo inoltre le armi prese al nemico ai rami del bosco a lui sacro. Nel VI secolo, presso gli Scandinavi, era ritenuto ancora il maggiore degli dei; poi, pian piano, perse la sua preminenza, così come l'aveva persa in Germania. Con il suo nome è stato formato il vocabolo martedì in tutte le lingue germaniche.