Modifica di Tespio
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− | Figlio di [[Eretteo (1)|Eretteo]] e di [[Prassitea (3)|Prassitea]]. Re di [[ | + | Figlio di [[Eretteo (1)|Eretteo]] e di [[Prassitea (3)|Prassitea]]. Re di [[Tespi]], sua moglie era [[Megamede]]. Nel periodo in cui [[Eracle]] stava cacciando il [[Leone di Citerone]]<ref>[[Biblioteca:Apollodoro, Biblioteca, II, 4#10|Apollodoro, Biblioteca, II, 4, 10]]</ref> fu ospite di re Tespio; il re aveva 50 figlie molto irrequiete e temendo che potevano darsi ad amori sconvenienti decise di approfittare della presenza di [[Eracle]] per fargli fare un figlio ad ognuna. Gli offrì perciò la primogenita [[Procri (2)|Procri]] come compagna di letto ed [[Eracle]] ben felice non disdegnò tanta ospitalità. Ma Tespio ogni notte gli mandava una figlia diversa tranne l'ultima che volle serbare vergine. |
<br>Un'altra versione dice che [[Eracle]] le possedette tutte in una notte. In questa versione, solo quarantanove dormirono con l'eroe, mentre la cinquantesima fu destinata a servire come sacerdotessa vergine di un tempio di Eracle, come punizione per il suo rifiuto di dormire con lui. Nell'Antologia Palatina<ref>Antologia Palatina, XVI, 92, 13-14</ref> si racconta di tale episodio come la sua tredicesima fatica e che e la più giovane e la più anziana partorirono due gemelli. | <br>Un'altra versione dice che [[Eracle]] le possedette tutte in una notte. In questa versione, solo quarantanove dormirono con l'eroe, mentre la cinquantesima fu destinata a servire come sacerdotessa vergine di un tempio di Eracle, come punizione per il suo rifiuto di dormire con lui. Nell'Antologia Palatina<ref>Antologia Palatina, XVI, 92, 13-14</ref> si racconta di tale episodio come la sua tredicesima fatica e che e la più giovane e la più anziana partorirono due gemelli. | ||
<br>In seguito un araldo di Eracle consegnò a Tespio un messaggio riguardante i suoi figli dove gli chiedeva di inviarne la maggior parte a colonizzare la Sardegna.<ref>[[Biblioteca:Apollodoro, Biblioteca, II, 7|Apollodoro, Biblioteca, II, 7]]</ref>. Secondo Diodoro Siculo, quella missiva fu inviata dagli stessi dèi.<ref>Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, IV, 29-30</ref> | <br>In seguito un araldo di Eracle consegnò a Tespio un messaggio riguardante i suoi figli dove gli chiedeva di inviarne la maggior parte a colonizzare la Sardegna.<ref>[[Biblioteca:Apollodoro, Biblioteca, II, 7|Apollodoro, Biblioteca, II, 7]]</ref>. Secondo Diodoro Siculo, quella missiva fu inviata dagli stessi dèi.<ref>Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, IV, 29-30</ref> |