Differenze tra le versioni di "Teogonia"

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La Teogonia (in greco Θεογονία) è un poema mitologico di [[Esiodo]], in cui si raccontano la storia e la genealogia degli dèi greci. Si ritiene che sia stato scritto intorno all'anno 700 a.C., ed è una fonte fondamentale per la mitografia.
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L'opera è composta da 1022 esametri e ripercorre gli avvenimenti mitologici dal [[Caos]] primordiale fino al momento in cui [[Zeus]] diviene signore degli dèi.  
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In un ampio proemio iniziale, [[Esiodo]] parla delle [[Muse]], citando anche se stesso. Quindi racconta di come dal [[Caos]] si originarono l'[[Erebo]] e la [[Notte]], poi l'[[Etere]] ed [[Emera]]. Da [[Ge]] nacquero [[Urano]] (il cielo stellato) e [[Oceano]]; da [[Urano]] la famiglia dei [[Titani]], l'ultimo dei quali, [[Crono]], mutilò il padre e regnò sugli altri dèi, finché non venne sostituito da [[Zeus]].
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Il passaggio dalla signoria dei [[Titani]] alla monarchia di [[Zeus]] viene visto dal poeta come il passaggio dalla violenza e dal disordine all'ordine e alla giustizia. Segue una lunga ridistribuzione della potenza degli dei, con l'indicazione anche delle divinità minori, talora in elenchi che sembrano alberi genealogici. Alla fine viene fatto cenno alle unioni tra gli dei e degli dei con i mortali, che daranno origine alle schiere degli eroi della mitologia greca.
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Vengono raccontati anche il mito di [[Prometeo]] e il mito di [[Pandora]].
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==Il Testo==
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[[Categoria:Biblioteca]]
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[[Categoria:Tutte le Fonti]]

Versione delle 14:43, 6 mag 2013

La Teogonia (in greco Θεογονία) è un poema mitologico di Esiodo, in cui si raccontano la storia e la genealogia degli dèi greci. Si ritiene che sia stato scritto intorno all'anno 700 a.C., ed è una fonte fondamentale per la mitografia. L'opera è composta da 1022 esametri e ripercorre gli avvenimenti mitologici dal Caos primordiale fino al momento in cui Zeus diviene signore degli dèi.

Trama

In un ampio proemio iniziale, Esiodo parla delle Muse, citando anche se stesso. Quindi racconta di come dal Caos si originarono l'Erebo e la Notte, poi l'Etere ed Emera. Da Ge nacquero Urano (il cielo stellato) e Oceano; da Urano la famiglia dei Titani, l'ultimo dei quali, Crono, mutilò il padre e regnò sugli altri dèi, finché non venne sostituito da Zeus. Il passaggio dalla signoria dei Titani alla monarchia di Zeus viene visto dal poeta come il passaggio dalla violenza e dal disordine all'ordine e alla giustizia. Segue una lunga ridistribuzione della potenza degli dei, con l'indicazione anche delle divinità minori, talora in elenchi che sembrano alberi genealogici. Alla fine viene fatto cenno alle unioni tra gli dei e degli dei con i mortali, che daranno origine alle schiere degli eroi della mitologia greca. Vengono raccontati anche il mito di Prometeo e il mito di Pandora.

Il Testo

Per visualizzare il testo integrale vai a Biblioteca:Teogonia