Differenze tra le versioni di "Tartaro"
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− | e nove giorni, al decimo arriverebbe al Tartaro"'' | + | <br>e nove giorni, al decimo arriverebbe al Tartaro"'' |
([[Esiodo]], [[Teogonia]] vv. 721 ss.). | ([[Esiodo]], [[Teogonia]] vv. 721 ss.). | ||
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Versione delle 13:20, 10 gen 2009
Figlio dell'Etere e di Gea, padre dei Giganti dei tempi primordiali. I Greci chiamarono Tartaro il luogo sotterraneo in cui Zeus precipitò e imprigionò i Titani. Il nome indicò poi quella parte dell'Inferno in cui i malvagi subivano atroci tormenti, e anche, in generale, l'Inferno, o Ade, o Erebo. Dall'unione di Tartaro con Gea nacque Tifone.
"Tanto è profondo il Tartaro oscuro sotto la terra:
se un'incudine di bronzo cadesse dal cielo, dopo nove notti
e nove giorni, al decimo arriverebbe a terra
- e così è profondo sotto la terra anche il Tartaro oscuro,
che se un'incudine di bronzo cadesse dalla terra, dopo nove notti
e nove giorni, al decimo arriverebbe al Tartaro"
(Esiodo, Teogonia vv. 721 ss.).