Differenze tra le versioni di "Reshep"

m (Sostituzione testo - "corona" con "corona")
 
(16 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 1: Riga 1:
Originariamente dio siriano della guerra e della pestilenza, durante il corso della Diciottesima Dinastia Reshef ('''Reshep''', '''Resheph''' o '''Reshef''' - in lingua canaanita ''ršp'') fu introdotto in Egitto al seguito dell’invasione degli Hyksos, essendo poi accostato alla figura di [[Seth(dio)|Seth]] e venendo quindi annoverato nel pantheon egizio, probabilmente a causa della venerazione di cui godeva presso l’influente comunità siriana. Il termine è presente come etimo in [[lingua ebraica]] con il significato di "fiamma, fulmine" ([[Salmi]] 78:48), da cui derivano significati figurativi, come "freccia" ([[Libro di Giobbe]] 5:7) e "febbre che infiamma" ([[Deuteronomio]] 32:24). 
+
{{Voce
 +
|anagrafica= SCHEDA ANAGRAFICA
 +
|nome originale=-
 +
|altri nomi=-
 +
|immagine=[[Immagine:noimage.jpg|200px]]
 +
|etimo=-
 +
|sesso=Maschio
 +
|sezione=Mitologia Egizia
 +
|continente=Africa
 +
|area=Africa del Nord
 +
|paese=Egitto
 +
|origine=Egizi
 +
|tipologia=Divinità
 +
|sottotipologia=Divinità della Natura
 +
|specificità=Divinità dell'Aria
 +
|indole=Malevola
 +
|aspetto=Antropomorfo
 +
|animali=[[Gazzella]]
 +
|piante1=-
 +
|piante2=-
 +
|piante3=-
 +
|piante4=-
 +
|minerali1=-
 +
|minerali2=-
 +
|minerali3=-
 +
|minerali4=-
 +
|colori1=-
 +
|colori2=-
 +
|colori3=-
 +
|colori4=-
 +
|attributi=[[Lancia]], [[Scudo]]
 +
|elemento=Aria
 +
|habitat=Cielo
 +
|ambiti1=Aria
 +
|ambiti2=-
 +
|ambiti3=-
 +
|ambiti4=-
 +
|ambiti5=-
 +
|ambiti6=-
 +
|ambiti7=-
 +
|ambiti8=-
 +
}}
  
Reshef è generalmente raffigurato in forma umana, stante ed armato di lancia e scudo, nell’atto di brandire un machete o un’ascia sopra la propria testa. La barba appare acconciata secondo l’uso siriano, mentre sul capo indossa la bianca corona dell’Alto Egitto, dalla quale emerge una testa di gazzella sulla parte frontale. La presenza della gazzella - suo attributo caratteristico prevalente - connette iconograficamente Reshef al dio Seth, ma è il tebano [[Montu(dio)|Montu]], dio della guerra anch’egli, a presentare con questo maggiori affinità. Per la sua capacità di controllare e scatenare malattie e pestilenze, presso i greci venne accostato ad [[Apollo(dio)|Apollo]] ed al vedico [[Rudra(dio)|Rudra]], mentre le caratteristiche marziali e belligeranti di Reshef ne hanno spesso favorito l’occasionale paragone con le figure di [[Marte(dio)|Marte]] e del dio babilonese della morte [[Nergal(dio)|Nergal]]1. I fenici si riferirono a lui come Resheph gen (‘Reshep del Giardino’) e Baal chtz (‘Signore delle frecce’), mentre gli ittiti lo hanno descritto come il dio cervo o il [[dio gazzella(dio)|dio gazzella]]. A [[Larnaca]], [[Cipro]], Reshef aveva l'epitteto di ḥṣ, inteso come "arco" da Javier Teixidor, che, di conseguenza, interpretava Resheph come dio delle malattie, comparabile ad [[Apollo]], le cui frecce portarono la peste contro gli [[Achei]] (Iliade I.42-55). Reshef compare anche in testi mitologici ugaritici come il poema epico di [[Kirta]]2.
+
Dio atmosferico dei Semiti importato in Egitto insieme con la dea [[Qetesh]] sua sposa, durante l'invasione degli [[Hyksos]]. Venne identificato con [[Seth]] ed ebbe culto come simbolo contrario alle forze solari, specialmente nel Delta orientale.  
 
 
L’attitudine marziale di Reshef  ed il suo temperamento bellicoso lo hanno reso adatto ad incarnare gli ideali regali di un’epoca in cui la potenza militare testimoniava il prestigio dei suoi monarchi; un esempio di ciò proviene dalla stele che Amenhotep II ([[XVIII dinastia egizia]]) fece erigere in prossimità della Sfinge di Giza, sulla quale Reshef  ed Astarte sono raffigurati nell’atto di vegliare il faraone, mentre questi prepara i suoi cavalli per la guerra; ulteriori elementi comprovano la sua elevata posizione all’interno della gerarchia celeste: diversi epiteti lo riveriscono come ‘Signore del cielo’ o ‘Signore dell’Eternità', mentre una regione delle sponde orientali del Nilo era conosciuta come ‘Valle di Reshep’. L'antica città di [[Arsuf]] in [[Palestina]], ha conservato il nome di Reseph, anche se il suo culto è cessato da migliaia di anni.
 
 
 
Considerato lo sposo della dea [[Qadesh (dea)|Qadesh]] e padre di [[Min (mitologia)|Min]] (sebbene altre fonti lo identifichino come compagno della dea Itum), in veste di ‘colui che esaudisce le preghiere’ il culto beneaugurale di Reshef si diffuse presso tutti gli strati sociali, garantendo ricchezza e benessere ai propri devoti; in aggiunta a ciò, la potenza combattiva del dio poteva volgersi a contrastare le malattie che affliggevano la comune popolazione: il testo di un’antica formula apotropaica invoca il nome di Reshef, insieme a quello di Astarte, come rimedio all’azione del demone cui si attribuiva la causa dei dolori addominali. Nel suo duplice aspetto di divinità guerriera e guaritrice, capace di coniugare in sé le opposte polarità di vita e morte, Reshef era conosciuto in Egitto e nel vicino Oriente come Reshep-Shulman.
 
 
 
 
 
== Note ==
 
1. Javier Teixidor, The Phoenician Inscriptions of the Cesnola Collection. Metropolitan Museum Journal 11, 1976, 65
 
 
 
2. tabella 1/CAT 1.14, colonna 1, linea 18-20; tabella 2/CAT 1.15, colunna 2, linea 6
 
  
 +
==ICONOGRAFIA==
 +
Nelle raffigurazioni appare in aspetto umano, armato di scudo e lancia, con copricapo da cui emerge la testa di una gazzella. Una lastra conservata nel Museo Egizio di Torino mostra Reshep come un dio dai caratteri egizi, con in testa la [[corona]] bianca dell'Alto Egitto, ornata col [[serpente]] reale. In un'altra iconografia custodita nel British Museum appare in abbigliamento straniero, con fronte cinta da una benda, capelli lunghi e barbuto.
  
 +
[[Categoria:Mitologia Semitica]]
 +
[[Categoria:Mitologia Araba]]
 +
[[Categoria:Asia]]
 +
[[Categoria:Medio Oriente]]
 +
[[Categoria:Mediterraneo]]
 +
[[Categoria:Libano]]
 
[[Categoria:Mitologia Egizia]]
 
[[Categoria:Mitologia Egizia]]
 +
[[Categoria:Africa]]
 +
[[Categoria:Africa del Nord]]
 +
[[Categoria:Egitto]]
 
[[Categoria:Divinità]]
 
[[Categoria:Divinità]]
[[Categoria:Uomo-Animale]]
+
[[Categoria:Sesso: Maschio]]
 +
[[Categoria:Aspetto: Antropomorfo]]
 +
[[Categoria:Indole: Malevola]]
 +
[[Categoria:Elemento: Aria]]
 +
[[Categoria:Habitat: Cielo]]
 +
[[Categoria:Aria]]
 +
[[Categoria:Gazzella]]
 +
[[Categoria:Lancia]]
 +
[[Categoria:Scudo]]

Versione attuale delle 09:20, 9 set 2023

SCHEDA
Noimage.jpg
IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
{{{consorte}}} {{{figlio}}}
[[{{{consorte1}}}]]
[[{{{consorte2}}}]]
[[{{{consorte3}}}]]
[[{{{consorte4}}}]]
[[{{{consorte5}}}]]
LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Egizia
Continente: Africa
Area: Africa del Nord
Paese: Egitto
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Egizi
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Divinità
Sottotipologia: Divinità della Natura
Specificità: Divinità dell'Aria
Subspecifica: [[:Elenchi:{{{sub}}}|{{{sub}}}]]
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Malevola
Elemento: Aria
Habitat: Cielo
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Aria

Dio atmosferico dei Semiti importato in Egitto insieme con la dea Qetesh sua sposa, durante l'invasione degli Hyksos. Venne identificato con Seth ed ebbe culto come simbolo contrario alle forze solari, specialmente nel Delta orientale.

ICONOGRAFIA[modifica]

Nelle raffigurazioni appare in aspetto umano, armato di scudo e lancia, con copricapo da cui emerge la testa di una gazzella. Una lastra conservata nel Museo Egizio di Torino mostra Reshep come un dio dai caratteri egizi, con in testa la corona bianca dell'Alto Egitto, ornata col serpente reale. In un'altra iconografia custodita nel British Museum appare in abbigliamento straniero, con fronte cinta da una benda, capelli lunghi e barbuto.