Ouroboros

Simbolo presente in tutti i popoli e tutte le epoche, è il serpente arrotolato in cerchio, che tiene la coda nella propria bocca. È il serpente cosmico degli inizi, quello che avvolge il mondo nelle sue spire. È una rappresentazione della totalità, dell'androginia primordiale, essere attivo e passivo, divoratore e divorato. La sua forma rotonda è anche un'immagine del grembo creatore, dell'utero universale. Contiene in sé gli opposti, ed in questo senso è anche il simbolo del caos, dell'inconscio e della totalità psichica. E' inoltre un'immagine dell'ambivalenza: è infatti maschio e femmina, inizio e fine, luce e tenebre, male e bene; è quindi l'immagine del caos indifferenziato che preesiste all'universo.
In Egitto è presente come una delle forme del serpente cosmico Sata; secondo Macrobio, però, risalirebbe ai Fenici. Per Marsilio Ficino il serpente alato che con la sua bocca si tiene la coda è l'immagine del tempo in cui «per una specie di moto circolare, il principio torna a congiungersi con la fine». Questa immagine il Ficino la attribuisce ad Horapollo. In realtà, per quest'ultimo il serpente che si morde la coda, privo di ali, è invece un simbolo dell'universo, in cui le scaglie rappresentano le stelle, la massa la terra, la levigatezza l'acqua, la muta della pelle il ringiovanimento e l'invecchiamento, ed il fatto, infine. che esso si autodivora, è il segno che tutto ciò che è generato dalla provvidenza, ritorna ad essa. Per gli Gnostici, come ci informa la Pistis Sophia, «l'oscurità esterna è un enorme serpente, la coda del quale è nella sua bocca, ed è esterno al mondo, che circonda completamente». Secondo Renè Guenon, infine, l'Ouroboros è il simbolo dell'Anima Mundi.