Neith

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Dea predinastica con culto principale presso Sais nel Basso Egitto, raffigurata con lo scudo di questa città sormontato da due frecce incrociate, emblema conservato fino in epoca tarda, allorché la dea, riconosciuta divinità libica, assunse il carattere di dea della Guerra. Dal Nuovo Regno in poi, quando con Psamraetico I i faraoni si autoproclamarono «Figli di Neith», la dea venne considerata progenitrice degli dèi. In seguito fu adorata anche come dea della quiete domestica, patrona della istituzione familiare, protettrice dell'arte tessile e come tale raffigurata con in mano la spola. Neith venne accostata alla triade Iside-Osiride-Horus, poi fusa con Iside; perciò fu dea funeraria con mansioni di guardiana delle spoglie mortuarie e ristoratrice delle anime cui offriva pane e acqua dopo il loro viaggio dal mondo dei vivi. Ebbe un magnifico tempio a Sais, nel cui ingresso dominava l'iscrizione: «Io sono ciò che presentemente sta, e ciò che è stato; niuno ha sollevato il mio vestimento, il frutto da me prodotto è il Sole ». Neith fu infatti Madre dell'universo, specie del Sole Ra, da lei concepito pur restando vergine. Iconograficamente ha l'aspetto muliebre, col capo cinto dalla corona rossa del Basso Egitto, lo scettro in una mano e l'arco e le frecce incrociate nell'altra. I Greci la assimilarono ad Atena.