Menete (3)
Giovane e povero pescatore di Lerna: abbandonò la sua terra per cercare fortuna in Italia stabilendosi a Pallanteo allora governata da Evandro.
La morte
Era scoppiata la guerra troiano-italica, con Pallante figlio di Evandro al fianco di Enea: nonostante avesse in odio le guerre, Menete volle combattere al fianco di Pallante, in segno di gratitudine verso chi lo aveva accolto, benché i due non si fossero mai frequentati per via del divario sociale. Rimase vittima di Turno nell'ultima battaglia.
Turno uccide i fratelli venuti dalla Licia e dai campi di Apollo,
e il giovane arcade Menete, che invano odiava la guerra,
e aveva il lavoro intorno alle acque della pescosa Lerna,
e una povera casa, e non conosceva le soglie dei potenti
(Eneide, libro XII)
Interpretazione
Per la sua natura intimamente pacifista, Menete ha nel guerriero Assilo una figura corrispondente nell'Iliade, col solo status sociale a far la differenza.