Differenze tra le versioni di "Jarilo"

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Jarilo è il dio della fertilità, della giovinezza, della forza e della primavera nella mitologia slava.
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Jarilo è il dio della fertilità, della giovinezza, della forza e della primavera nella mitologia slava. Figlio di [[Perun]] (o di [[Svarog]]) e di [[Mokos]].
  
 
==Iconografia==
 
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La sua festa cadeva, a seconda delle versioni, il 21 marzo o il 27 marzo ed era una celebrazione della fine dell'inverno e del ritorno della primavera, quindi della rinascita della vita. Ancora a metà del XIX secolo veniva celebrata in Bielorussia. I funerali di Jarilo venivano, invece, celebrati alla fine di giugno, dopo la festa del solstizio d'estate.
 
La sua festa cadeva, a seconda delle versioni, il 21 marzo o il 27 marzo ed era una celebrazione della fine dell'inverno e del ritorno della primavera, quindi della rinascita della vita. Ancora a metà del XIX secolo veniva celebrata in Bielorussia. I funerali di Jarilo venivano, invece, celebrati alla fine di giugno, dopo la festa del solstizio d'estate.
Con il Cristianesimo la sua figura confluì in quella di [[San Giorgio]].
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<br>Con il Cristianesimo la sua figura confluì in quella di [[San Giorgio]].
  
 
[[Categoria:Mitologia Slava]]
 
[[Categoria:Mitologia Slava]]

Versione delle 19:44, 19 gen 2019

Jarilo è il dio della fertilità, della giovinezza, della forza e della primavera nella mitologia slava. Figlio di Perun (o di Svarog) e di Mokos.

Iconografia

Veniva raffigurato come un giovane uomo vestito di bianco, con lunghi boccoli biondi, scalzo, con un fascio di grano in una mano, e nell'altra una testa. Talvolta era rappresentato su un cavallo bianco.

Culto

La sua festa cadeva, a seconda delle versioni, il 21 marzo o il 27 marzo ed era una celebrazione della fine dell'inverno e del ritorno della primavera, quindi della rinascita della vita. Ancora a metà del XIX secolo veniva celebrata in Bielorussia. I funerali di Jarilo venivano, invece, celebrati alla fine di giugno, dopo la festa del solstizio d'estate.
Con il Cristianesimo la sua figura confluì in quella di San Giorgio.