Differenze tra le versioni di "Indra (1)"

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Nella mitologia induista è una delle più potenti divinità del cielo dei [[Rig-Veda]]; dio del cielo, della pioggia e delle tempeste. La sua sposa è Indrani. Dopo aver ucciso il padre [[Dyaus]], diventa il dio supremo dell'universo. Divinità tutelare degli Arii, è il dio della forza ed il protettore dei guerrieri e dominatori. E' anche chiamato [[Vritrahan]], in sanscrito "L'uccisore di Vritra". [[Vritra]] era un demone malvagio in forma di immenso serpente, che impediva alle acque dei fiumi, dei torrenti e anche a quelle dei cieli di scorrere liberamente. Indra lo uccise e liberò i corsi d'acqua, che riportarono la vita sulla terra. Indra rappresenta l'ordine cosmico che sconfigge il disordine universale configurato da Vritra. Questo mito riflette altresì l'evento delle piogge monsoniche che pone fine ai periodi di siccità. Nel combattimento è accompagnato dai [[Marut]], divinità della tempesta, anch'essi armati di folgore e lance, che annunciano l'arrivo dei monsoni e cantano senza posa le lodi di  Indra. Tremendo fu anche la lotta con l'astuto demone [[Namuci]], che riuscì a ridurre Indra all'impotenza mescolando alcool al soma. Il Dio dovette, allora, chiedere aiuto agli [[Asvhin]], gli dei gemelli, e a [[Sarasvat]]i che lo liberarono dall'ubriachezza, così da rendergli possibile la vittoria sul demone. Indra, nell'antica fase vedica dell'Induismo, occupava il primo posto, accanto a [[Mithra]] e [[Varuna]], nel pantheon degli dei; in seguito la sua importanza era destinata a diminuire rispetto agli dei emergenti [[Vishnu]] e [[Shiva]]. Diventò un semplice suddito di [[Vishnu]] e, conosciuti la paura e il desiderio, rischiò addirittura di perdere l'immortalità, superato da alcuni eroi e da certi brahmani in quanto a valore e rigoroso ascetismo.
 
Nella mitologia induista è una delle più potenti divinità del cielo dei [[Rig-Veda]]; dio del cielo, della pioggia e delle tempeste. La sua sposa è Indrani. Dopo aver ucciso il padre [[Dyaus]], diventa il dio supremo dell'universo. Divinità tutelare degli Arii, è il dio della forza ed il protettore dei guerrieri e dominatori. E' anche chiamato [[Vritrahan]], in sanscrito "L'uccisore di Vritra". [[Vritra]] era un demone malvagio in forma di immenso serpente, che impediva alle acque dei fiumi, dei torrenti e anche a quelle dei cieli di scorrere liberamente. Indra lo uccise e liberò i corsi d'acqua, che riportarono la vita sulla terra. Indra rappresenta l'ordine cosmico che sconfigge il disordine universale configurato da Vritra. Questo mito riflette altresì l'evento delle piogge monsoniche che pone fine ai periodi di siccità. Nel combattimento è accompagnato dai [[Marut]], divinità della tempesta, anch'essi armati di folgore e lance, che annunciano l'arrivo dei monsoni e cantano senza posa le lodi di  Indra. Tremendo fu anche la lotta con l'astuto demone [[Namuci]], che riuscì a ridurre Indra all'impotenza mescolando alcool al soma. Il Dio dovette, allora, chiedere aiuto agli [[Asvhin]], gli dei gemelli, e a [[Sarasvat]]i che lo liberarono dall'ubriachezza, così da rendergli possibile la vittoria sul demone. Indra, nell'antica fase vedica dell'Induismo, occupava il primo posto, accanto a [[Mithra]] e [[Varuna]], nel pantheon degli dei; in seguito la sua importanza era destinata a diminuire rispetto agli dei emergenti [[Vishnu]] e [[Shiva]]. Diventò un semplice suddito di [[Vishnu]] e, conosciuti la paura e il desiderio, rischiò addirittura di perdere l'immortalità, superato da alcuni eroi e da certi brahmani in quanto a valore e rigoroso ascetismo.
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==Epiteti==
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*[[Sahasrksha]], dai mille occhi
  
 
[[Categoria:Mitologia Indiana]]
 
[[Categoria:Mitologia Indiana]]
 
[[Categoria:Divinità del Cielo]]
 
[[Categoria:Divinità del Cielo]]
 
[[Categoria:Divinità della Pioggia]]
 
[[Categoria:Divinità della Pioggia]]

Versione delle 16:44, 12 apr 2011

Nella mitologia induista è una delle più potenti divinità del cielo dei Rig-Veda; dio del cielo, della pioggia e delle tempeste. La sua sposa è Indrani. Dopo aver ucciso il padre Dyaus, diventa il dio supremo dell'universo. Divinità tutelare degli Arii, è il dio della forza ed il protettore dei guerrieri e dominatori. E' anche chiamato Vritrahan, in sanscrito "L'uccisore di Vritra". Vritra era un demone malvagio in forma di immenso serpente, che impediva alle acque dei fiumi, dei torrenti e anche a quelle dei cieli di scorrere liberamente. Indra lo uccise e liberò i corsi d'acqua, che riportarono la vita sulla terra. Indra rappresenta l'ordine cosmico che sconfigge il disordine universale configurato da Vritra. Questo mito riflette altresì l'evento delle piogge monsoniche che pone fine ai periodi di siccità. Nel combattimento è accompagnato dai Marut, divinità della tempesta, anch'essi armati di folgore e lance, che annunciano l'arrivo dei monsoni e cantano senza posa le lodi di Indra. Tremendo fu anche la lotta con l'astuto demone Namuci, che riuscì a ridurre Indra all'impotenza mescolando alcool al soma. Il Dio dovette, allora, chiedere aiuto agli Asvhin, gli dei gemelli, e a Sarasvati che lo liberarono dall'ubriachezza, così da rendergli possibile la vittoria sul demone. Indra, nell'antica fase vedica dell'Induismo, occupava il primo posto, accanto a Mithra e Varuna, nel pantheon degli dei; in seguito la sua importanza era destinata a diminuire rispetto agli dei emergenti Vishnu e Shiva. Diventò un semplice suddito di Vishnu e, conosciuti la paura e il desiderio, rischiò addirittura di perdere l'immortalità, superato da alcuni eroi e da certi brahmani in quanto a valore e rigoroso ascetismo.

Epiteti