Fedra (Seneca)

FEDRA
Fedra (seneca).jpg
Titolo orig.: Phaedra
Autore: Seneca
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Sezione: Mitologia Greca
Anno: -
Tipo: Fonti Antiche
Genere: Tragedie
Subgenere: {{{subgenere}}}
Lingua orig.: Latino
In Biblioteca: Si
Traduzione: Italiano

TRAMA[modifica]

La scena è ambientata ad Atene. Fedra, moglie di Teseo, è innamorata follemente del figliastro Ippolito (il quale rifiuta l'amore delle donne per dedicarsi alla caccia e alla vita nei boschi), ma ha paura a rivelarlo, in quanto è un amore incestuoso. Nonostante gli iniziali tentativi della nutrice di dissuaderla, rivela il suo amore, e Ippolito, indignato, fugge dalla reggia. Fedra decide di vendicarsi: quando Teseo ritorna dalla sua impresa negli Inferi, gli racconta mentendo che Ippolito ha cercato di abusare di lei. Teseo, infuriato, invoca la maledizione sul figlio, servendosi di un desiderio concessogli dal padre Poseidone, e il giovane muore in maniera orribile, trascinato nella natura dove non c'era un tronco senza una parte del suo corpo. Quando il cadavere di Ippolito viene riportato alla reggia, Fedra confessa il suo delitto a Teseo e si uccide. Al padre non resta che piangere la propria sorte, e ricompone il corpo del figlio fatto a pezzi, e ordina ai servi di gettare il corpo di Fedra in una fossa.

IL TESTO[modifica]

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