Ennomo

Nobile misio: era cortigiano e augure presso Telefo. Insieme a Cromi guidò il primo contingente di Misi inviati nella guerra di Troia in difesa degli assediati; secondo una tradizione il re inizialmente aveva scelto la non belligeranza, ma Astioche, sua seconda moglie e sorella di Priamo, lo costrinse a rivedere le sue decisioni.

La morte

Nonostante affermasse di saper trarre responsi dall'interpretazione del volo degli uccelli, Ennomo andò incontro alla fine peggiore che potesse capitare a un eroe: ucciso da Achille sulle rive dello Scamandro, fu poi gettato nelle acque del fiume, cosicché la sua anima non poté raggiungere i cancelli dell'Ade. Ciò avvenne in una battaglia fluviale successiva a quella descritta nell' Iliade. Alla notizia della morte di Ennomo, il principe Euripilo, figlio giovinetto di Telefo e Astioche, chiese al padre di unirsi all'esercito misio: Telefo, che aveva interpretato la morte di Ennomo come un presagio funesto, si rifiutò; ma dovette cedere anche stavolta per le minacce di Astioche, animata sempre più da livore verso i greci.